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Violenza sessuale su minorenne, spunta una causa a Trump

Il candidato è accusato di aver violentato una ragazzina di 13 anni nel 1994
Violenza sessuale su minorenne, spunta una causa a Trump
Il candidato è accusato di aver violentato una ragazzina di 13 anni nel 1994
NEW YORK - Il rush finale della campagna elettorale americana si fa sempre più velenoso. Spunta ora una causa in cui Donald Trump viene accusato di aver violentato una ragazzina di 13 anni nel 1994. Lo riporta l'Huffington Post, spiegando come...

NEW YORK - Il rush finale della campagna elettorale americana si fa sempre più velenoso. Spunta ora una causa in cui Donald Trump viene accusato di aver violentato una ragazzina di 13 anni nel 1994. Lo riporta l'Huffington Post, spiegando come a distanza di 22 anni la vittima sarebbe pronta a parlare.

Trump - sempre secondo l'Huffington Post - dovrebbe presentarsi davanti a una Corte federale il prossimo 16 dicembre, per un'udienza preliminare. Ci sarebbero due donne testimoni dei fatti, che si sarebbero verificati durante un party organizzato a New York dall'investitore miliardario Jeffrey Epstein, dichiarato nel 2008 colpevole di sfruttamento della prostituzione minorile.

«Più di quattro mesi fa una donna, usando lo pseudonimo Jane Doe, ha fatto causa a Donald Trump per una serie di aggressioni sessuali che secondo la sua accusa sono avvenuti ad alcune feste a New York nel 1994. All'epoca Jane Doe aveva 13 anni», scrive l'avvocatessa Lisa Bloom in una dichiarazione in cui spiega che la donna parlerà nelle prossime ore in una conferenza stampa a Los Angeles, rompendo così un silenzio lungo 22 anni.

Un altro legale che ha rappresentato la presunta vittima, l'avvocato Cheney Mason, in un'altra dichiarazione - riporta l'Independent - spiega che Trump dovrà comparire davanti al giudice e testimoniare sotto giuramento. Le due testimoni, anonime, vengono identificate dal legale con gli pseudonimi di Joan Doe e Tiffany Doe.

La prima avrebbe raccontato di aver appreso delle violenze dalla presunta vittima alcuni mesi dopo i fatti. La seconda testimone avrebbe invece raccontato di aver agito come 'reclutatrice' di giovani donne, anche minorenni, per le feste di Epstein nel suo appartamento di New York, e di essere stata testimone delle ripetute violenze di Trump sull'accusatrice.

Il candidato alla Casa Bianca nega nella maniera più assoluta la vicenda: «Sono accuse sconsiderate», ha commentato un legale del tycoon.

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