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I bombardieri-pipistrello: la dura vita dei piloti

Missioni che richiedono anche 40 ore di volo (come per il bombardamento dei siti nucleari iraniani), spazio ridottissimo in cabina, un piccolo contenitore chimico da campeggio per i bisogni fisiologici.
Foto AFP
I bombardieri-pipistrello: la dura vita dei piloti
Missioni che richiedono anche 40 ore di volo (come per il bombardamento dei siti nucleari iraniani), spazio ridottissimo in cabina, un piccolo contenitore chimico da campeggio per i bisogni fisiologici.

KNOB NOSTER - Uno dei soprannomi che si portano incollati addosso è "Spirit of America", ma nell'ambiente sono conosciuti come "i pipistrelli", gli unici aerei in grado di sganciare le micidiali bombe penetranti "bunker buster" che arrivano a decine di metri di profondità (come è stato nel caso dell'attacco al sito nucleare iraniano di Fordow).

La squadra di bombardieri B-2 partita da un'amena località del Missouri di neanche tremila abitanti, Knob Noster, per compiere una delle missioni più delicate della storia militare più recente, ha volato per 40 ore.

Un'ovvietà immaginare quanto non sarà stato facile per i piloti impegnati nella missione stare tutte quelle ore a bordo di un bombardiere che, capace di garantire tutto il prodigio tecnologico, non sa fare altrettanto in termini di comodità: l'interno del B-2 (ogni esemplare costa 2 miliardi di dollari) non è proprio un portento di comfort. La cabina, con i due sedili attaccati uno all'altro, è strettissima e priva di vetri laterali.

Dietro alle sedute dei posti di comando si trova un piccolo corridoio che serve da "locale" riposo dove a turno i piloti potranno "sdraiarsi" (un eufemismo) ma anche da toilette: è proprio qui infatti che si trova un piccolo bagno chimico (un contenitore portatile da campeggio dotato di sacchetti igienici) che non garantisce però alcuna privacy. Per l'urina, i piloti del B-2 non hanno altro a disposizione che delle semplici bottiglie, quelle dell'acqua fornite per il viaggio.

Il kit di sopravvivenza prevede anche delle bevande in polvere.

«Dopo 20 ore di volo, il solo odore dominante è quello del corpo umano» hanno riferito alcuni piloti dei B-2. Che cercano di rimediare con deodoranti ambientali e salviette profumate.

Per quanto riguarda l'alimentazione, questa si riduce esclusivamente a del cibo preconfezionato scaldabile (MRE, Meal Ready to Eat) con un alto contenuto calorico (dalla carne essiccata alle barrette ai semi di girasole); il menù può prevedere anche spaghetti alla bolognese e pollo con riso, però privo di condimento e spesso costipante (questo per limitare i bisogni fisiologici) e all'origine spesso di malesseri di salute.

Ma il benessere fisico del pilota (che siede nel seggiolino di sinistra) e del comandante di missione (alla sua destra) passa in secondo piano rispetto alla riuscita dell'operazione, dove resistenza fisica e mentale vengono prima di tutto.

I "superman" selezionatissimi che l'aviazione americana utilizza per questo genere di missioni, infatti, sono stati sottoposti a un addestramento di ferro (con l'affiancamento di un'equipe medica) che forma le capacità di privarsi del sonno e di governare anche i picchi più elevati di stress.

In tutte le 40 ore di viaggio, i due piloti possono dormire - a turno - un massimo di 2 ore: più che altro un dormiveglia, visto l'ambiente comunque saturo di odori e calore che non garantisce un sonno davvero riposante. Ma si è in missione di guerra e per letti comodi e stanze profumate non c'è molto posto a bordo dei torvi "pipistrelli" invisibili che scaricano bombe.

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