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STATI UNITI

«Se lo Stretto di Taiwan è pacifico, allora il mondo è pacifico»

Il vicepresidente dell'isola di Taipei si trova oggi negli Stati Uniti
Reuters
Fonte Ats ans
«Se lo Stretto di Taiwan è pacifico, allora il mondo è pacifico»
Il vicepresidente dell'isola di Taipei si trova oggi negli Stati Uniti
NEW YORK - Taiwan non avrà paura né si tirerà indietro di fronte alle minacce autoritarie e se l'isola «è al sicuro, il mondo è al sicuro, se lo Stretto di Taiwan è pacifico, allora il mondo è pa...

NEW YORK - Taiwan non avrà paura né si tirerà indietro di fronte alle minacce autoritarie e se l'isola «è al sicuro, il mondo è al sicuro, se lo Stretto di Taiwan è pacifico, allora il mondo è pacifico». Lo ha detto il vicepresidente William Lai, parlando a un evento di sostenitori a New York, pur ribadendo la volontà di dialogare con la Cina.

Lai è negli Stati Uniti in quella che è ufficialmente una fermata di transito diretto in vista della sua partecipazione all'inaugurazione del nuovo presidente del Paraguay, che è uno degli ultimi 13 Paesi rimasti a mantenere legami formali con l'isola rivendicata da Pechino come parte «inalienabile» del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario.

«Non importa quanto grande sia la minaccia dell'autoritarismo per Taiwan, non ci faremo assolutamente spaventare né ci nasconderemo, sosterremo i valori della democrazia e della libertà», ha affermato Lai, allo stato il candidato più accreditato alle presidenziali del 2024, in base ai sondaggi. Sia Taiwan sia gli Usa affermano che gli scali, compreso uno a San Francisco sulla via del ritorno, sono di routine, ma la Cina li ha contestati, definendo Lai un «piantagrane» separatista.

L'attuale vicepresidente dell'isola, che secondo i media di Taipei si è impegnato a mantenere la pace e lo status quo, ha ribadito a New York che sulla base della dignità e della parità era «molto disponibile» a parlare con la Cina e cercare pace e stabilità. Ma ha anche assicurato che proteggerà la sovranità di Taiwan, che solo il popolo di Taiwan può decidere del proprio futuro e che la Repubblica di Cina - il nome formale di Taiwan - e la Repubblica popolare cinese «non sono subordinate l'una all'altra». La Cina considera Taipei come la sua più importante questione diplomatica, ed è una costante fonte di attrito tra Pechino e Washington, che è il principale sostenitore internazionale e fornitore di armi dell'isola.

Ieri la Cina ha riferito di opporsi «con forza» a qualsiasi visita dei «separatisti-indipendentisti di Taiwan» negli Usa, minacciando «misure risolute e forti per salvaguardare la propria sovranità e integrità territoriale».

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