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LOCKDOWNFILESI Whatsapp dello scandalo nella gestione del Covid-19

07.03.23 - 11:30
Oltre 100'000 messaggi Whatsapp pubblicati dal Telegraph implicano l'allora primo Ministro britannico in una lunga serie di scandali.
Reuters
I Whatsapp dello scandalo nella gestione del Covid-19
Oltre 100'000 messaggi Whatsapp pubblicati dal Telegraph implicano l'allora primo Ministro britannico in una lunga serie di scandali.

LONDRA - Il Telegraph ha pubblicato una serie di 100'000 messaggi Whatsapp scambiati tra l'allora Ministro della sanità britannico Matt Hancock e altri ministri britannici, tra i quali appare anche il nome dell'attuale primo ministro Rushi Sunak. I messaggi sono stati forniti dalla giornalista Isabel Oakeshott, che ha scritto il diario di Hancock durante la pandemia di Covid19.

La Oakeshott ha dichiarato di avere violato l'accordo di segretezza preso con Hancock per timore che il contenuto dei messaggi finisse «sotto al tappeto» nell'indagine sulla gestione della pandemia di Covid-19 da parte del governo britannico. 

I messaggi portano su tutta una serie di punti salienti, come la decisione dell'allora Ministro della salute di non introdurre un test obbligatorio per gli ultrasessantenni risultati positivi al Covid che dall'ospedale venivano trasferiti in casa anziani. La decisione risulta particolarmente problematica dal momento che più del 30% delle persone decedute nel Regno Unito a causa del virus sono decedute proprio negli ospizi.

In pratica, la retorica per la quale bisognava introdurre una serie di misure precauzionali per salvaguardare la salute delle persone anziane - come il distanziamento sociale, l'uso obbligatorio della mascherina e i lockdown forzati per tutte le fasce della popolazione - non era supportata dalle decisioni di Hancock.

Dai messaggi risulta chiaro che l'allora primo Ministro era più motivato da questioni politiche e da questioni di sanità pubblica. Nei messaggi si può leggere come l'introduzione di un test obbligatorio per le persone che venivano trasferite dall'ospedale in casa anziani «avrebbe costituito un intralcio al raggiungimento dell'obbiettivo di testare 100'000 persone al giorno». 

Se fosse stato coerente, avrebbe seguito i consigli degli esperti che gli hanno sconsigliato più volte d'implementare misure di restrizione così severe nei confronti delle fasce della popolazione meno a rischio e, al contrario, di salvaguardare maggiormente la salute degli anziani, instaurando, ad esempio, l'obbligo del tampone prima dei trasferimenti in casa anziani. 

L'allora primo ministro ha contestato la pubblicazione dei messaggi e denunciato l'infrazione del segreto professionale da parte della giornalista Isabel Oakeshott.

Per Hancock, il Telegraph avrebbe pubblicato soltanto una parte dei messaggi che portavano sulle decisioni da lui prese e l'avrebbe fatto per portare avanti un'agenda anti-Lockdown.  

Il Telegraph, dal canto suo, ha scritto che avrebbe rivelato, nei prossimi giorni, ulteriori informazioni sulla faccenda che ha già preso il nome di "Lockdownfiles". 

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COMMENTI
 

andrea28 1 anno fa su tio
Certo, e intanto in Italia si afferma che la mancanza di affidabilità dei test, circa solo il 70% dava risultati attendibili, ha causato la morte di molti anziani in casa anziani ,proprio perché chi vi veniva trasferito una volta su tre era positivo anche se il test dava risultato negativo. Gestione improvvisata ovunque e da qualsia lato la si voglia guardare.

Nina 1 anno fa su tio
Risposta a andrea28
off-topic 🤦‍♀️😂
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