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INDIA / SVIZZERA

«L'ho aiutato io ad acquistare l'ossigeno sul mercato nero»

Uno svizzero di 29 anni si trova a Jaipur. La situazione indiana è davvero devastante.
«L'ho aiutato io ad acquistare l'ossigeno sul mercato nero»
REUTERS/AMIT DAVE
Fonte 20 Minuten / Nathan Keusch
«L'ho aiutato io ad acquistare l'ossigeno sul mercato nero»
Uno svizzero di 29 anni si trova a Jaipur. La situazione indiana è davvero devastante.
Non ci sono posti in ospedale, i crematori sono al collasso. Ci sono pure vedove che uccidono i propri figli prima di togliersi la vita.
NUOVA DELHI - Un milione di contagi ogni tre giorni, oltre 300mila nuovi casi quotidiani, record mondiale. Il coronavirus ha messo l'India in ginocchio. Gli ospedali sono al collasso, si acquistano bombole di ossigeno in nero, i corpi vengono cremati...

NUOVA DELHI - Un milione di contagi ogni tre giorni, oltre 300mila nuovi casi quotidiani, record mondiale. Il coronavirus ha messo l'India in ginocchio. Gli ospedali sono al collasso, si acquistano bombole di ossigeno in nero, i corpi vengono cremati in massa sulle colline a cielo aperto. E il resto del mondo e dell'Europa è in allarme proprio per la "variante indiana" (anche la Svizzera ha inserito il Paese tra quelli a rischio). A Jaipur, capoluogo dello stato indiano del Rajasthan, si trova il 29enne di Zurigo M.F.. È volato lì all'inizio di marzo per sposare sua moglie.

La coppia avrebbe già dovuto fare rientro in Svizzera, ma sono risultati positivi al virus due settimane fa. «Dovrei riuscire a tornare a casa questa settimana», spiega a 20 Minuten. Loro si trovano in un complesso residenziale chiuso. «Non vediamo le immagini che mostrano i giornali. Quella situazione tocca la popolazione povera. Perché la disoccupazione è tornata a livelli altissimi».

M.F. racconta l'esempio di un suo conoscente. La moglie e la figlia di sei mesi sono finite in ospedale con il Covid-19. Ma non potevano permetterselo. Ed è stato proprio il 29enne ad aiutarlo economicamente. «Ma neppure un letto in ospedale garantisce di essere curati qui». Così, con quei soldi, l'uomo si è procurato l'ossigeno sul mercato nero.

Martin Ramsauer, dell'organizzazione umanitaria SolidarMed, parla di «catastrofe umanitaria: «La situazione è sfuggita di mano. I cadaveri vengono bruciati in strada, perché i crematori sono al collasso». E solleva anche dei dubbi sulle cifre fornite dal Governo: «I decessi di cui riferisce sono solo una piccolissima parte di quelli effettivi». Ramsauer riferisce dell'acuirsi di una crisi economica e sociale: «Chi risulta positivo al coronavirus viene licenziato. So di "vedove del Covid" che hanno tolto la vita ai loro figli e si sono uccise per disperazione. Serve un intervento internazionale».

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