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STATI UNITIDa Trump a Biden: ecco com'è cambiato lo Studio Ovale

21.01.21 - 15:00
Ora c'è anche un busto di Chávez (César). Addio invece al presidente che mandò i nativi americani nelle riserve.
Keystone
Tappeto blu per Biden
Tappeto blu per Biden
Da Trump a Biden: ecco com'è cambiato lo Studio Ovale
Ora c'è anche un busto di Chávez (César). Addio invece al presidente che mandò i nativi americani nelle riserve.

WASHINGTON - Tappeti, letti, tende, quadri: nelle poche ore intercorse tra la partenza di Donald e Melania Trump e l'arrivo di Joe Biden e della nuova first lady Jill la Casa Bianca è stata pulita da cima a fondo e riarredata a tempo di record. Particolarmente evidenti, per ora, le modifiche apportate a una delle stanze più note della grande dimora: l'iconico Studio Ovale. Mentre il nuovo inquilino firmava i suoi primi ordini esecutivi è stato infatti possibile notare diversi e, in alcuni casi, significativi cambiamenti alla celebre sala, che segnalano la differente impostazione e cultura politica del precedente e dell'attuale inquilino della casa bianca.

Fuori Jackson, dentro Franklin - Alla stampa americana è subito saltato all'occhio il quadro alla sinistra del Resolute Desk, la scrivania in legno di quercia del presidente. In quella posizione Trump esponeva un ritratto di Andrew Jackson, settimo presidente degli Stati Uniti che, a inizio Ottocento, firmò una legge che portò al trasferimento dei nativi americani del Sud nelle riserve. Molto si fece notare quando, nel 2017, Trump accolse i veterani di guerra Navajo parlando proprio davanti a quel dipinto. Come riferisce il Washington Post, ora Biden vi ha fatto appendere un ritratto del Padre fondatore e 7° presidente degli Stati Uniti Benjamin Franklin, ricevuto in prestito come spesso accade dalla Smithsonian Institution's National Gallery of Art.

"Nuovo" tappeto - Decisamente più evidente al grande pubblico è la sostituzione del grande tappeto che copre il pavimento dello Studio Ovale. Trump ne aveva infatti uno molto più chiaro, beige, con dei temi a foglia sul bordo. Biden ha invece optato per un tappeto blu scuro con al centro lo stemma degli Stati Uniti. Non è un nuovo acquisto, però: come fa notare il Post, risale infatti all'amministrazione Clinton. 

Il busto di César Chávez - Come molti presidenti, Biden ha fatto disporre sulla consolle dietro al Resolute Desk diverse foto della sua numerosa famiglia. Tra di esse campeggia però anche un busto in bronzo. Ritrae César Chávez, attivista statunitense di origine latino americana che si è speso in favore dei lavoratori agricoli. Secondo il Post, la statua vorrebbe ricordare la promessa, fatta da Biden, di garantire un accesso alla carta verde per il soggiorno negli Stati Uniti ai lavoratori agricoli irregolari. In quella posizione Trump teneva una scultura in bronzo di un cowboy, "The Broncho Buster" di Frederic Remington, che in un'intervista con Fox News confuse con il 26° presidente degli Stati Uniti, Teddy Roosevelt.

Nello Studio vale ci sono ora anche busti di Martin Luther King, Robert Kennedy, Rosa Parks ed Eleanor Roosevelt. 

KeystoneIl busto di César Chávez
Keystone... e quello di Martin Luther King

Via gli stendardi delle forze armate - Tra le modifiche apportate da Biden allo Studio Ovale si possono notare anche le bandiere. Ai lati di quella americana e di quella del presidente, Trump aveva infatti fatto aggiungere gli stendardi delle forze armate, ora scomparsi.  

Addio pennarello, bentornate penne - Mentre Biden firmava i suoi primi ordini esecutivi, sul Resolute Desk il Washington Post ha notato infine la presenza di una tazza e di un portapenne. La prima si è vista raramente sulla scrivania di Trump, che era un accanito bevitore di Diet Cola. Il secondo è segno della scomparsa dell'abitudine tutta trumpiana di firmare gli ordini esecutivi con un pennarello indelebile, peculiarità che conferiva alla sua firma una certa spettacolarità, perfetta per essere sfoggiata a favore di telecamera.   

KeystoneLa firma di Trump

 

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