Cerca e trova immobili
VENEZUELA

L'attacco a Maduro rivendicato dal gruppo di Oscar Perez

L'ex agente di polizia si era sollevato contro il governo l'anno scorso ed era stato ucciso in gennaio
L'attacco a Maduro rivendicato dal gruppo di Oscar Perez
L'ex agente di polizia si era sollevato contro il governo l'anno scorso ed era stato ucciso in gennaio
CARACAS - Il gruppo "Soldados de franelas" che ha rivendicato l'operazione ieri a Caracas contro il presidente Nicolás Maduro è lo stesso che faceva capo a Oscar Pérez, l'ex agente di polizia che si era sollevato contro il govern...

CARACAS - Il gruppo "Soldados de franelas" che ha rivendicato l'operazione ieri a Caracas contro il presidente Nicolás Maduro è lo stesso che faceva capo a Oscar Pérez, l'ex agente di polizia che si era sollevato contro il governo l'anno scorso e che era stato ucciso in gennaio dalla polizia.

Con 15 anni di servizio nella polizia scientifica, a 36 anni aveva deciso di ribellarsi rubando un elicottero con cui aveva bombardato il 28 giugno 2017 il ministero dell'Interno e la Corte Suprema a Caracas

In un manifesto pubblicato sul suo account Instagram aveva sostenuto di rappresentare «un'alleanza di funzionari militari, poliziotti e civili, alla ricerca di un equilibrio e contro questo governo transitorio e criminale», sottolineando di «non appartenere a nessuna tendenza politica o di partito: siamo nazionalisti, patrioti ed istituzionalisti».

L'opposizione contro Maduro - Il movimento oppositore "Frente Amplio Venezuela Libre" ha respinto oggi le accuse «irresponsabili» del presidente Nicolás Maduro riguardanti il presunto attentato con droni ieri durante la cerimonia dell'81esimo anniversario della Guardia nazionale bolivariana a Caracas.

In un comunicato il gruppo ha criticato che «il regime» abbia "rapidamente qualificato l'accaduto come un attentato ed abbia accusato «in modo generico, irresponsabile e senza alcuna prova l'opposizione venezuelana, ossia, tutti i venezuelani che si oppongono e criticano la gestione del governo».

Il "Frente Amplio" ha poi sostenuto che «si deve ancora stabilire se si è trattato di un attentato, un incidente fortuito o qualcuna delle altre versioni che circolano nelle reti sociali».

Un atteggiamento «responsabile - si dice ancora - sarebbe aspettare che si realizzino le indagini pertinenti, ma è molto difficile credere a quello che diranno i burocrati del regime».


 
 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE