Cerca e trova immobili
Con la regia di Marco Mattolini il 7 e 8 maggio

TEATRO: Ric e Gian ancora insieme sul palco dopo 17 anni

Il famoso duo comico sarà di scena al Teatro Sociale di Como con la commedia brillante di Raffy Shart “Una moglie con i baffi”
TEATRO: Ric e Gian ancora insieme sul palco dopo 17 anni
Il famoso duo comico sarà di scena al Teatro Sociale di Como con la commedia brillante di Raffy Shart “Una moglie con i baffi”
COMO – Un graditissimo ritorno sulle scene teatrali di uno delle più apprezzate coppie comiche italiane. Ric e Gian tornano in coppia dopo 17 anni di esperienze da “solisti” per interpretare l’esilarante commedia di Raffy Shart “Ma ...
COMO – Un graditissimo ritorno sulle scene teatrali di uno delle più apprezzate coppie comiche italiane. Ric e Gian tornano in coppia dopo 17 anni di esperienze da “solisti” per interpretare l’esilarante commedia di Raffy Shart “Ma femme s’appelle Maurice” (“Mia moglie si chiama Maurizio, ma che nella traduzione di Vaime diventa “Una moglie con i baffi”). Il duo comico, la cui lunga carriera si è articolata tra tv, cinema, radio e teatro, si divise a metà degli anni ’80 per una serie di incomprensioni più professionali che altro tanto che nella vita hanno continuato ad essere legati da grande amicizia. La piéce teatrale, scritta nel ‘95 dall’autore francese di origine armena, ha debuttato nei giorni scorsi al Teatro “La Cometa”, di Roma dove sarà in scena fino al 3 marzo. “La moglie coi baffi”, come Enrico Vaime ha adeguatamente tradotto il titolo originale, a partire dal titolo che promette molto senza svelare niente, si colloca nella scia della migliore tradizione della farsa francese che nasce dalla commedia dell'arte e, passando per grandi autori come Molière, Labiche, Feydau, Giradoux, Courtelaine, arriva ai campioni del teatro comico degli ultimi decenni, esportati in tutto il mondo (a cominciare da Veber e Savaujan per arrivare fino a Jean Poiret de “Il vizietto”). Spiega il regsta Marco Mattolini: “La forza e la ragione del grande successo di questo lavoro sta nella solida e convinta struttura di una farsa che, a partire dall’equivoco iniziale, monta gradualmente rilanciando continuamente su situazioni sempre più estreme, seguendo una logica rigorosamente conseguente al paradosso base, non nega nessuna delle occasioni che il pubblico, che ormai ha capito l’antifona, si aspetta, ma riesce a stupirlo ed a tenerne desta l’attenzione, di volta in volta, con trovate sempre più imprevedibili o introducendo personaggi ed elementi nuovi, capaci di scardinare il precarissimo equilibrio faticosamente raggiunto fino a quel momento. A questa rassicurante e precisa formula si aggiunge nel nostro caso un elemento di vivacità e di interesse particolare. Infatti - aggiunge Mattolini – a fianco di collaudate maschere della farsa e della pochade, (come il marito in bilico fra la moglie e l’amante focosa che esige chiarezza e decisione, la moglie annoiata dalla routine delle infedeltà del coniuge) compaiono personaggi molto attuali come il fervente membro di un'associazione filantropica che si propone di aiutare il prossimo ad ogni costo (anche se il prossimo non vuol saperne) o il particolare ma in fondo fragilissimo marito tradito dall’amante o la variazione contemporanea dell’intruso benpensante e ipocondriaco che arriva a complicare la vicenda (che qui addirittura diventa una coppia di invadenti acquirenti dell’appartamento). Il testo è scritto con grande precisione e con una leggerezza non priva di qualche acuta notazione critica di costume e i due protagonisti sembrano fatti apposta per il ricostituirsi, dopo diciassette anni, di una gloriosa ed irresistibile coppia comica, come Ric e Gian. Riccardo Miniggio e Gian Fabio Bosco che, nel frattempo, con percorsi diversi, hanno seguitato ad esercitare la loro eccezionale arte di attori, di comici e di showman si incontrano di nuovo in scena, su un terreno nuovo, ma sicuramente adatto a far tesoro di tutte le esperienze fatte singolarmente e a valorizzare la straordinaria vis comica che nasce da una perfetta intesa sulla scena. Il 27 settembre uscirà in Italia anche il film omonimo girato tra Venezia e Parigi. Al Teatro Sociale di Como l’appuntamento è per il 7 e 8 maggio.

di Bob Decker

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE