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LECCO: Aggiustava processi per Cosa Nostra, Giudice condannato a 8 anni

Chiuso a Caltanissetta il processo d’Appello al Giudice Prinzivalli accusato di aver aggiustato processi a favore di Cosa Nostra. Il primo rinvio a giudizio per aver negato al P.M. Luca Masini, oggi Sostituto a Lecco, l’autorizzazione per indagini nei confronti di un presunto mafioso
LECCO: Aggiustava processi per Cosa Nostra, Giudice condannato a 8 anni
Chiuso a Caltanissetta il processo d’Appello al Giudice Prinzivalli accusato di aver aggiustato processi a favore di Cosa Nostra. Il primo rinvio a giudizio per aver negato al P.M. Luca Masini, oggi Sostituto a Lecco, l’autorizzazione per indagini nei confronti di un presunto mafioso
LECCO - Otto anni per aver addomesticato per conto della mafia una serie di processi. I Giudici della Corte d’Appello di Caltanissetta hanno chiuso il dibattimento di secondo grado nei confronti del Giudice Giuseppe Prinzivalli condannat...
LECCO -Otto anni per aver addomesticato per conto della mafia una serie di processi. I Giudici della Corte d’Appello di Caltanissetta hanno chiuso il dibattimento di secondo grado nei confronti del Giudice Giuseppe Prinzivalli condannato a 10 anni in primo grado. Il Magistrato, classe ’31, fu per la prima volta rinviato a giudizio dal G.I.P. Gilda LoForti per aver ripetutamente negato ai suoi Sostituti Alfonso Sabella e Luca Masini (quest’ultimo punta di diamante della Procura di Lecco dalla scorsa estate) l’autorizzazione a proseguire le indagini e a richiedere gli arresti di Salvatore Catanese, ritenuto colpevole del reato di concussione e personaggio di spicco di Cosa Nostra. Un successivo procedimento aperto per concorso in associazione mafiosa e corruzione fu quello che ha portato al processo ora giunto in Appello e culminato con i dieci anni di carcere inflitti nell’aprile del ’98 all’ex Procuratore capo di Termini Imerese. Pesantissimo il commento della dottoressa Antonina Sabatino, Presidente del Tribunale che emise la sentenza di primo grado: “Ancora più grave - scrisse nel dispositivo - risulta la condotta del Dottor Prinzivalli, se si considera che lo stesso operava in un contesto, quello palermitano e siciliano, in cui nel periodo di interesse Cosa Nostra assumeva le caratteristiche di un vero e proprio potere sul territorio parallelo a quello dello Stato; in un periodo in cui Cosa Nostra è riuscita a creare rapporti di pacifica ed interessata convivenza e connivenza con esponenti dello Stato. Vale la pena di osservare che se l’organizzazione Cosa Nostra è diventata così potente e se senza alcuna remora ha potuto compiere stragi in piena città uccidendo uomini che nella loro veste istituzionale si opponevano, con la loro attività a questa perversa logica della pacifica coesistenza di poteri ufficiali e poteri criminali; se si è potuta spingere fino a tal punto sfidando apertamente lo Stato, è solo perché altri giudici, altri politici, altri esponenti delle istituzioni collusi con i mafiosi hanno reso così forte l’organizzazione, in tal modo esponendo a vendetta coloro i quali con impegno e serietà volevano invece contrastarla”. La vicenda legata al periodo in cui l’attuale Magistrato lecchese lavorava a Termini Imerese è solo una delle tante contestate al Giudice che si sarebbe procurato soldi e favori da esponenti mafiosi intervenendo su alcune sentenze in modo da delegittimare processi paralleli nei confronti della mafia siciliana.

di Bob Decker

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