Rivelati i metodi di tortura della Cia

Nessun limite per estrarre informazioni dal nemico, ma ora il presidente ha nuovi piani
Nessun limite per estrarre informazioni dal nemico, ma ora il presidente ha nuovi piani
WASHINGTON - Rinchiusi in una cella piena di cadaveri. Oppure piena di donne nude. Oppure trattati a forti dosi di scariche elettriche sui denti. Queste alcune delle tecniche di interrogatorio, per i sospetti terroristi, discusse dalla Cia dopo la cattura in Pakistan sette anni fa di Abu Zubaida.
Il quotidiano "Washington Post" rivela oggi illuminanti dettagli del dibattito divampato alla Cia sul modo migliore per estrarre dal prigioniero tutte le informazioni possibili su nuovi piani di attacco di Al Qaida.
Il terrorista, che era rimasto gravemente ferito durante la cattura, era stato trasferito in una prigione segreta della Cia in Thailandia, non lontana da un aeroporto di Bangkok.
Il team della Cia inviato in Tailandia per condurre gli interrogatori era guidato da James Mitchell, un ex psicologo dell'Air Force che sosteneva di essere un esperto nelle tecniche di resistenza insegnate ai membri di Al Qaida.
Lo psicologo ordinò che il prigioniero fosse spogliato nudo mentre veniva interrogato dagli agenti della Cia. Inoltre a Zubaida venne impedito di addormentarsi per periodi prolungati. Il sistema più semplice: un bombardamento continuo di musica a volume assordante (le canzoni dei Red Hot Chili Peppers erano giudicate particolarmente efficaci).
Alle sessioni di interrogatorio partecipava qualche volta anche lo psicologo che però, a differenza degli agenti segreti della Cia, indossava sempre una maschera per proteggere la sua identità.
Poiché Zubaida non parlava, Mitchell aveva chiesto che nella cella del prigioniero la temperatura fosse tenuta a livelli polari, facendo diventare blu la pelle del sospetto terrorista.
I dettagli ottenuti dal quotidiano mettono anche in evidenza i contrasti tra la Cia e l'Fbi, che aveva interrogato Zubaida in prima battuta, con metodi tradizionali, ricavandone alcune preziose informazioni. Dopo che gli interrogatori erano stati affidati alla Cia, e mentre si avvicinava il primo anniversario dell'attacco dell'11 settembre (col timore negli USA di un nuovo attentato di Al Qaida per celebrare la ricorrenza). Gli agenti dell'Fbi consideravano tortura i metodi usati dal team Cia guidato da Mitchell.
Nel tentativo di far crollare le resistenze del prigioniero, Mitchell aveva intanto studiato altre tecniche: Zubaida era stato infilato in un box dalle dimensioni di una bara, al buio e in posizione dolorosa, in condizioni di esaurimento di ossigeno. Quindi era giunto il controverso waterboarding: un panno sulla faccia del detenuto intriso d'acqua fino a provocare una sensazione di soffocamento. Nel giro d cinque giorni il prigioniero era stato sottoposto per 83 volte alla tortura. Senza risultato. Dal quartier generale dela Cia era giunta in Thailandia una delegazione per assistere al waterboarding: dopo aver visto di persona le reazioni disperate del prigioniero i funzionari avevano raccomandato ai loro capi a Washington di non usare più tale metodo, rivela il quotidiano americano.
Cambiamento di rotta - Una squadra speciale per gli interrogatori è ciò che l'amministrazione Obama vorrebbei creare per i detenuti considerati di 'alto valore' composta da una dozzina di esperti provenienti da varie agenzie governative, quali l'Fbi, la Cia e il Pentagono. Una squadra cui saranno affidati gli interrogatori ma che si dovrebbe occupare anche della stesure di piani da attuare nel caso in cui vertici di Al Qaeda fossero catturati.
Se l'iniziativa di rivedere le pratiche di interrogatori dovesse andare in porto, Washington registrerebbe un ennesimo strappo rispetto alla politica dell'era Bush: la squadra di esperti, infatti, non dovrebbe essere guidata dalla Cia che vedrebbe il proprio ruolo ridimensionato. L'agenzia "lavora a stretto contatto" nella revisione delle modalità degli interrogatori - assicura il portavoce della Cia Paul Gimigliano - "per giungere a una soluzione che rispetti la legge e aiuti il paese ad ottenere l'intelligence di cui ha bisogno".
Ma nonostante un possibile ridimensionamento con la Cia, la proposta al vaglio dell'amministrazione - afferma il "Wall Street Journal" - non rappresenta una vera e propria rottura rispetto alla politica del precedente inquilino della Casa Bianca. La squadra di professionisti dovrebbe essere più focalizzata sull'intelligence che sulla raccolta di prove da utilizzare in un eventuale processo. Inoltre al team dovrebbe essere chiesto di ricorrere a procedure non coercitive, diverse quindi da quanto previsto dall'Army Field Manual.
La proposta allo studio dell'amministrazione per la creazione di una squadra di professionisti sembra riscuotere - secondo indiscrezioni - un consenso generale. Il dibattito è però sui dettagli: chi dovrà guidarla, quale sarà la sua composizione. Non è ancora neanche chiaro se il Congresso avrà o meno qualche incarico speciale di supervisione delle regolari attività del gruppo.





Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!