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LECCO: Tredicenne annegò all'Acquasplash di Cortefranca, poteva essere salvata?
Il Giudice Preliminare di Brescia ha respinto la richiesta archiviazione delle indagini sulla morte di una giovane lecchese deceduta all’Acquasplash di Cortefranca. Il Magistrato dovrà nuovamente sentire il bagnino in servizio quel giorno e il titolare della piscina. Si ipotizza che i soccorsi non furono tempestivi. E in questo senso andrebbe una testimonianza raccolta dall’avvocato Richard Martini che tutela gli interessi della tredicenne brianzola morta.
LECCO: Tredicenne annegò all'Acquasplash di Cortefranca, poteva essere salvata?
Il Giudice Preliminare di Brescia ha respinto la richiesta archiviazione delle indagini sulla morte di una giovane lecchese deceduta all’Acquasplash di Cortefranca. Il Magistrato dovrà nuovamente sentire il bagnino in servizio quel giorno e il titolare della piscina. Si ipotizza che i soccorsi non furono tempestivi. E in questo senso andrebbe una testimonianza raccolta dall’avvocato Richard Martini che tutela gli interessi della tredicenne brianzola morta.
BRESCIA.
Il Giudice Preliminare di Brescia si è opposto alla richiesta di archiviazione presentata dal Pubblico Ministero Brigantini che intendeva chiudere le indagini sulla tragica morte di Anna Maria Riva, la tredicenne di Castello Brianza (Lecc...
BRESCIA.
Il Giudice Preliminare di Brescia si è opposto alla richiesta di archiviazione presentata dal Pubblico Ministero Brigantini che intendeva chiudere le indagini sulla tragica morte di Anna Maria Riva, la tredicenne di Castello Brianza (Lecco), deceduta nel luglio scorso durante una giornata di vacanza con molti amici all’Acquasplash di Cortefranca. A presentare opposizione al provvedimento era stato l’avvocato Richard Martini che tutela i genitori della giovane, il papà Renato, panettiere di professione, e la mamma Vittoria (la coppia ha altri due figli, Luciano di 23 anni e Lorenzo di 21).Il Giudice per le Indagini Preliminari, ritenendo che possano sussistere responsabilità in quanto accadde quel giorno nella struttura bresciana ha ritrasmesso il fascicolo d’indagine al Magistrato che potrebbe ora sentire nuovamente il bagnino in servizio il giorno del dramma e il titolare dell’Acquasplash che rischiano un rinvio a giudizio. Anna Maria, secondo una testimonianza raccolta proprio dalla famiglia, sarebbe stata soccorsa solo molti minuti dopo il malore che la colse mentre stava facendo il bagno insieme ad alcuni amici. Forse addirittura dopo aver passato 4 minuti sott’acqua.Dunque, la famiglia e il legale, chiedono che venga valutata la possibilità che quel giorno, forse, la giovane lecchese avrebbe potuto essere salvata se i soccorsi fossero stati più tempestivi. La tredicenne fu trasportata dal 118 all’ospedale di Brescia e qui ricoverata in rianimazione, ma le sue condizioni non permisero ai medici di salvargli la vita.Dopo una notte di agonia il suo cuore cessò di battere: il decesso sarebbe stato causato da una congestione o da un’emorragia cerebrale.Su questo punto il Sostituto Brigantini ha già raccolto il lavoro dell’anatomopatologo e ora dovrà procedere a nuovi accertamenti.
di Bob Decker
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