MO: ritiro Gaza; Sharon non esclude scissione Likud, stampa
TEL AVIV - Il premier Ariel Sharon sta esaminando la possibilità di puntare in tempi brevi ad una scissione del Likud, o anche di abbandonare la vita politica una volta completato il ritiro da Gaza. Lo affermano oggi diversi mezzi di comunicazione israeliani secondo cui "hanno avuto l'effetto di un terremoto" due sondaggi d'opinione pubblicati nelle ultime ore da cui risulta che è Benyamin Netanyahu il personaggio più popolare fra i 160'000 membri del Likud.
Netanyahu - che si oppone al ritiro da Gaza - ha dato le dimissioni dal governo tre giorni fa, nell'evidente intento di contendere a Sharon la guida del partito alle prossime elezioni primarie, che dovrebbero avere luogo fra alcuni mesi. Ieri anche il 'falco' del partito del partito Uzi Landau, a capo di una fazione antiritiro nel Likud, ha pubblicamente sfidato Sharon.
Il quotidiano Maariv scrive che un sondaggio commissionato dalla televisione 'Canale 10' rivela che Netanyahu otterrebbe il 42,1% dei voti, mentre Sharon solo il 27,7%. Un altro sondaggio, pubblicato dal quotidiano Haaretz, dà Netanyahu al 35% e Sharon al 29,1%. Landau viene dato al 17,3%.
"Le probabilità che Sharon partecipi alle primarie sono adesso minime", scrive Ben Caspit, un editorialista di Maariv. "La maggior parte dei suoi consiglieri sanno che è finita: la 'love story' fra Sharon e il partito da lui costituito, il Likud, sta per concludersi". Caspit - e con lui altri analisti - precisa che Sharon sembra avere solo due strade: andare ad una scissione del partito portando con sè gli elementi moderati, oppure abbandonare la vita politica.
Le prossime elezioni politiche dovrebbero avere luogo nel novembre 2006. Ma alla Knesset (parlamento) diverse liste cercano di andare ad uno scioglimento anticipato della legislatura una volta concluso il ritiro da Gaza.




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