TICINOGATE: Oggi inizia a Bari la maxi udienza per i contrabbandi di sigarette fra Montenegro e Svizzera
Nell’elenco dei “graditi ospiti” figurano 11 ticinesi,7 comaschi e un valtellinese. Già fissate altre udienze fino ai primi di novembre. Ma sarà una corsa contro il tempo. In molti potrebbero tornare liberi per decorrenza dei termini.
BARI.
Si aprirà quest’oggi a Bari la maxi udienza preliminare per il rinvio a giudizio degli 84 indagati nei traffici di sigarette di contrabbando tra Montenegro – Comasco – Svizzera, controllati dalle bande riconducibili, secondo la Direzione Antimafia pugliese, al presunto boss Gerardo Cuomo, attualmente detenuto nel carcere di Lugano.
Per la Procura Antimafia barese sarà una vera e propria corsa contro il tempo: in molti potrebbero tornare liberi per decorrenza dei termini.
Davanti al Giudice Preliminare, il P.M. Giuseppe Scelsi ha trascinato anche 7 comaschi, 11 persone residenti o domiciliate in Ticino e un valtellinese.
Un filone dell’inchiesta barese, lo si ricorderà, aveva portato l’estate scorsa anche all’arresto del Presidente del Tribunale Penale di Lugano Franco Verda (destituito pochi giorni fa dalla carica dal Consiglio della Magistratura elvetico) e di sua moglie, D. R. , ex avvocato di fiducia del presunto boss 54enne originario di Gragnano.
Nella richiesta di pubblico processo sollecitata dal Sostituto Scelsi si contestano reati che vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso non solo legata agli ingenti traffici di “bionde” ma anche al riciclaggio di denaro sporco.
Come detto nell’elenco degli indagati figurano anche diversi comaschi e ticinesi tutti accusati, prevalentemente, di essere stati i corrieri di valuta della potente organizzazione riconducibile anche ad esponenti della Sacra Corona Unita, la mafia pugliese.
Fra i nomi “eccellenti” troviamo quello di Vittorio Gregis, attualmente con casa in Ticino dove è titolare di una finanziaria: domiciliato a Como città, vive a Chiasso. Lui, come gli altri sei, era stato arrestato in un ristorante della Versilia mentre stava consumando, un paio di anni fa, il pranzo del Lunedì di Pasquetta. Tutti sono personaggi già conosciuti da tempo negli ambienti del contrabbando di sigarette: Donnino Bergamo, Angelo Carbone, Gaetanina Di Matteo, Marco Ricci, Carla Todeschini ed Elio Galli.
A questi si aggiungano i nomi di coloro che non erano finiti in manette: Aldo Tacchini, di Morbegno e Amerigo Minardi, di Milano, pure indicati come corrieri di valuta. Per nessuno di questi viene contestata l’associazione a delinquere.
Oltre ai sette comaschi troviamo anche 10 ticinesi, in aggiunta a Gerardo Cuomo, attualmente detenuto nel carcere “La Stampa” di Lugano, fra cui quell’Alfred Freddy Bossert già coinvolto negli anni scorsi pure in alcune inchieste condotte dal pool Mani Pulite di Milano.
Anche Bossert, come Gregis, é titolare a Lugano di una finanziaria servita, secondo gli inquirenti per il transito di consistenti bustarelle. Troviamo poi Alexander Hagsteiner, ex vice Direttore di una banca a Lugano e sua sorella Miriam.
Nell’elenco degli indagati ticinesi, di nascita o “adottivi”, per i quali è stato richiesto il rinvio a giudizio ci sono Sandro Cuomo, nipote di Gerardo, Nedo Caneva, Adriano Corti (che conta un bisnonno originario di Lecco), Lorenzo Fieni, Cesare Gradi e il figlio Riccardo, Eros Vanini.
Quella di oggi non sarà certamente la seduta definitiva per esaminare tutte le posizioni degli indagati tanto che già sono state fissate udienze fino al 5 di novembre.




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