Cerca e trova immobili
Dal Mondo

Italia: troppo caldo e cicale non cantano più

Italia: troppo caldo e cicale non cantano più
ROMA - Che fatica cantare con 40 gradi di temperatura! E le cicale gettano la spugna, preferendo restare mute. Il caratteristico frinire di questi insetti, tradizionale colonna sonora di molte notti estive, ha infatti subito una notevole diminuz...
ROMA - Che fatica cantare con 40 gradi di temperatura! E le cicale gettano la spugna, preferendo restare mute. Il caratteristico frinire di questi insetti, tradizionale colonna sonora di molte notti estive, ha infatti subito una notevole diminuzione, probabilmente proprio per effetto del clima torrido. A rilevarlo sono gli esperti dell´Istituto di Biometeorologia (Ibimet) di Firenze, secondo cui anche le cicale risentono, come altri animali, dei cambiamenti climatici in atto nel pianeta.

"È chiaro - precisa Giampiero Maracchi, direttore dell´Istituto - che non si tratta di una prova scientifica: il clima si studia soprattutto attraverso i satelliti e i calcoli matematici, ma non bisogna neppure trascurare le indicazioni che ci vengono dalla natura". Che effettivamente proprio in questi giorni evidenzia una netta diminuzione del canto che i maschi delle cicale utilizzano come richiamo amoroso. Questa riduzione, secondo Maracchi, "potrebbe trovare un´ulteriore spiegazione nel fatto che il loro ciclo è cominciato molto presto, addirittura a fine maggio, e quindi ci troveremmo di fronte alla conclusione fisiologica delle loro tre attività tipiche: cantare, amare e morire.

Inoltre - conclude - proprio in questi giorni stiamo assistendo a variazioni climatiche di rilievo, con l´arrivo di piogge intense anche al Centro della nostra penisola, che insetti e animali avvertono tradizionalmente con largo anticipo".



ATS

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE