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VARESE: Delitto di Cugliate, chiesti ergastolo più 10 anni di reclusione

Davanti al G.U.P. Pietro Pollizzi il 30enne calabrese residente a Lamone (Canton Ticino) accusato di omicidio volontario per aver ucciso nel maggio scorso un uomo nei pressi del cimitero di Cugliate Fabiasco, non lontano da Ponte Tresa
VARESE: Delitto di Cugliate, chiesti ergastolo più 10 anni di reclusione
Davanti al G.U.P. Pietro Pollizzi il 30enne calabrese residente a Lamone (Canton Ticino) accusato di omicidio volontario per aver ucciso nel maggio scorso un uomo nei pressi del cimitero di Cugliate Fabiasco, non lontano da Ponte Tresa
CUGLIATE – Ergastolo e altri dieci anni di reclusione. È la pesante richiesta sollecitata al termine del processo con rito abbreviato in corso davanti al Giudice Preliminare di Varese, Giuseppe Trombino, dal Pubblico Ministero Anna Gi...
CUGLIATE –Ergastolo e altri dieci anni di reclusione. È la pesante richiesta sollecitata al termine del processo con rito abbreviato in corso davanti al Giudice Preliminare di Varese, Giuseppe Trombino, dal Pubblico Ministero Anna Giorgetti nei confronti di Pietro Pollizzi, il 30enne calabrese residente a Lamone, in Ticino, e accusato di omicidio volontario, ovvero di aver ucciso il 28 maggio dello scorso anno Giorgio Perboni, un 52enne di Cadegliano Viconago (Varese), nei pressi del cimitero di Cugliate Fabiasco, non lontano da Ponte Tresa. La richiesta dei dieci anni oltre l’ergastolo è stata motivata dal Magistrato con la necessità di compensare lo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato. Dal canto suo la difesa ha sollecitato il riconoscimento della seminfermintà mentale riscontrata dal perito di parte e la continuazione del reato. La sentenza è prevista per le 11.00 del prossimo 5 giugno. Il presunto omicida era stato arrestato poche ore dopo il delitto maturato forse negli ambienti della criminalità organizzata che cerca di controllare il Canton Ticino ritenuto territorio fertile per rapine e spaccio di droga. Il 30enne ticinese ha sempre ribadito la legittima difesa. Nel gennaio ’94, Pollizzi era stato condannato a 4 anni e 9 mesi dalle Criminali di Lugano per traffico di cocaina ed estorsioni a mano armata, pena poi ridotta in Cassazione a 3 anni e 9 mesi. Nel maggio dello scorso anno era tornato in libertà ed espulso dalla Svizzera. Dal canto suo la vittima, che aveva conosciuto Pollizzi in Ticino, nell’83 con un complice sequestrò per una intera notte la famiglia del Direttore della “Corner Banca” di Massagno per costringere al mattino successivo il dirigente ad accompagnarlo in banca e a consegnargli 400.000 franchi

di Bob Decker

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