Terrore a Sharm: almeno 90 morti, uno italiano

Due autobombe e una bomba terrorizzano la citta' sul Mar Rosso.
SHARM EL SHEIKH (EGITTO) - Nel peggiore attentato in dieci anni in Egitto, autobombe e bombe rivendicate dalla rete terroristica di al Qaida hanno ucciso almeno 90 persone la notte scorsa nella città balneare di Sharm el Sheikh, sul Mar Rosso. Fra i morti anche otto stranieri, incluso un giovane italiano. Non ci sono invece vittime svizzere.
Almeno 200 sono i feriti. I turisti si aggirano con stupore tra i detriti delle vetrine infrante nelle vie di Naama bay, nel centro della nuova Sharm. Un negoziante siede all'ingresso della bottega, gli occhi lucidi: "Ci vogliono distruggere, vogliono toglierci l'unica risorsa di vita". Sharm, la meta privilegiata di milioni di turisti si è trasformata la scorsa notte: poco dopo l'una, tre violentissime esplosioni hanno svegliato i villeggianti, terrorizzato i bambini, che sono scesi per strada, urlando, nel buio senza elettricità, nell'odore di bruciato, nel fumo nero, fra feriti e cadaveri.
Un'autobomba è esplosa all'ingresso della vecchia cittadina, nel suk, a quell'ora frequentato per lo più da egiziani. La violenza della deflagrazione ha lanciato il motore dell'auto carbonizzato e pezzi di carrozzeria contorta a decine di metri di distanza, tutti i vetri degli edifici circostanti sono andati in frantumi. Contemporaneamente un kamikaze lanciava a tutta velocità un'altra auto imbottita di esplosivo contro l'ingresso dell'albergo Ghazala Gardens - proprio quello dove nel novembre scorso era alloggiato il centro stampa per la conferenza sulla pace in Iraq - distruggendone la facciata. Un'altra esplosione, provocata da una bomba nascosta in una borsa, ha distrutto diverse vetrine. Le deflagrazioni si sono sentite fino a dieci chilometri di distanza, riferiscono testimoni.




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