GOSSIP
Claudio Villa, la cassazione riconosce la paternità di Manuela

Claudio Villa con le due figlie Aurora e Andrea Celeste
Claudio Villa, la cassazione riconosce la paternità di Manuela
Claudio Villa è padre naturale di Manuela e di Claudio Garofalo. A sancire che il "reuccio" della canzone italiana, deceduto il 7 febbraio del 1987, era il padre legittimo dei due giovani è la Corte di Cassazione che oggi ha dichiarato...
Claudio Villa è padre naturale di Manuela e di Claudio Garofalo. A sancire che il "reuccio" della canzone italiana, deceduto il 7 febbraio del 1987, era il padre legittimo dei due giovani è la Corte di Cassazione che oggi ha dichiarato "inammissibile" il ricorso della vedova di Villa, Patrizia Baldi e dei figli Andreina Celeste e Aurora.
Una battaglia giudiziaria, portata avanti per contrastare la paternità dei figli nati da una relazione che Villa aveva intrattenuto negli anni '60 con una cantante romana, Noemi Garofalo, che andava avanti dall'85. All'inzio era stato proprio il "reuccio" della canzone a contestare la paternità poi, dopo la sua morte, le ostilità sono state portate avanti dalla vedova e dalle figlie, si è dissociato soltanto il figlio Mauro.
Una battaglia giudiziaria che si era conclusa a favore di Manuela, anche lei cantante, e di Claudio, già nel novembre del 2000 quando la Corte d'appello di Roma aveva dichiarato Claudio Pica, in arte Villa, padre naturale dei due ragazzi. Ed ora la Prima sezione civile, con la sentenza 9412, dichiarando inammissibile il ricorso della vedova Villa e delle figlie, ha sancito definitivamente che anche Manuela e Claudio Garofalo sono figli di Claudio Villa.
Ad inchiodare il "reuccio" della canzone italiana alla paternità, oltre al test del Dna, anche le testimonianze offerte dal nonno e da personalità del mondo dello spettacolo ai quali lo stesso Villa aveva avuto confidato che Manuela e Claudio erano suoi figli ma che lo doveva tenere nascosto temendo ritorsioni sulla sua brillante carriera.
NOTIZIE PIÙ LETTE
ULTIME NOTIZIE ARCHIVIO




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!