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ARTELa pittura di Mario Comensoli alla galleria "L'Incontro" di Lugano

20.11.02 - 10:16
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La pittura di Mario Comensoli alla galleria "L'Incontro" di Lugano

Mario Comensoli è tornato a Lugano, precisamente nel "suo" quartiere di Molino Nuovo dove é cresciuto, e dove ha frequentato quell'ambiente popolare che poi ha amato per tutta la vita, e dove ha maturato il suo rapporto con l'arte. È ritornato da giovedì 7 novembre alla Galleria L'Incontro di via Trevano situata a pianterreno, proprio dello stabile in cui Comensoli passò quelli che ebbe a definire "gli anni più sereni della mia vita". Ritorna con una mostra patrocinata dalla Fondazione Mario e Hélène Comensoli di Zurigo, che si pone come complemento della grande antologiea "Ritorno in Italia" inaugurata venerdì primo novembre nei locali della Posteria a Milano e curata da Pietro Bellasi. Anche la mostra luganese copre l'intero percorso pittorico di Comensoli, dai primi anni '50 - quando da Molino Nuovo si trasferisce a Zurigo dove scopre, solidarizza e dipinge la nuova realtà degli emigranti italiani - ai primi anni '90, quando raffigura, con dolorosa partecipazione, il mondo vitalistico ma insicuro dei giovani, di quelli che con Pasolini definisce "figli puniti".
La rassegna proposta nei locali della Galleria L'Incontro riunisce una trentina di opere, tecniche miste, carboncini e disegni. Parte dal ciclo dei Lavoratori, continua con i Ciclisti, il mondo del Cinema, la serie della "Gioventù in fermento" per concludersi su quella dei Discovirus. Si muove insomma tra mondo reale e mondo dello spettacolo, tra vita di tutti i giorni, spesso dura e sofferta, e stanze dell'immaginazione, lungo traiettorie che nella sua opera alfine si incontrano. I lavoratori passati dall'originaria condizione contadina alla realtà operaia delle fabbriche, in tutt'altra dimensione geografica, storica e culturale ma sempre mantenendo la loro impostazione anche ideologica fondata sull'etica del lavoro, sono simbolicamente i padri di quei giovani che poi si giocano la vita sulla scena di provocazioni spinte all'estremo, sino alla droga e persino ad una sorta di mutazione genetica.
Comensoli segue passo passo queste variazioni d'epoca con la sua straordinaria sensibilità nel cogliere alcune evidenze di fondo, insite nei graduali ma anche improvvisi mutamenti che caratterizzano l'evoluzione sociale, mantenendo Zurigo come epicentro della sua osservazione. Utilizza il suo grandissimo talento di disegnatore e pittore nel raffigurare e interpretare le varie situazioni, senza temere di documentarle, anche a costo di forzare quel senso di fastidio con cui la società percepisce queste nuove realtà. Come documentano le opere esposte a Lugano-Molino Nuovo, Mario Comensoli mantiene sempre un forte senso di solidarietà e partecipazione verso il mondo degli umili e degli esclusi, siano essi gli operai posti sotto la costante minaccia di iniziative xenofobe o i giovani che non hanno o non accettano futuro.
Il suo ritorno a Lugano, ancora alla Galleria L'Incontro come già pochi anni fa, ribadisce implicitamente l'affetto che l'artista ha sempre, avuto e dichiarato verso la sua terra natale. Proprio per questo la Fondazione ha voluto che, accanto alla rassegna milanese, non mancasse una mostra in Ticino.

La mostra rimarrà aperta fino al 6 gennaio con questi orari: giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.

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