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Rsi solo in inglese, Bergonzoli ritira l'interrogazione

Il deputato fa marcia indietro: "Il telecomando era difettoso. L'ho scoperto grazie a Marco Bazzi"
Foto Ti-Press
Rsi solo in inglese, Bergonzoli ritira l'interrogazione
Il deputato fa marcia indietro: "Il telecomando era difettoso. L'ho scoperto grazie a Marco Bazzi"
LOCARNO - "Sì, l'interrogazione verrà ritirata. Non ci saranno così spese supplementari per il contribuente". Parola di Silvano Bergonzoli che, con un comunicato stampa, dà notizia che il suo atto parlam...

LOCARNO - "Sì, l'interrogazione verrà ritirata. Non ci saranno così spese supplementari per il contribuente". Parola di Silvano Bergonzoli che, con un comunicato stampa, dà notizia che il suo atto parlamentare è da considerarsi cestinato.

 

Il deputato della Lega dei Ticinesi ha recentemente inoltrato al Consiglio di Stato una interrogazione in cui chiedeva i motivi per cui, da alcune settimane, di pomeriggio, sul canale televisivo della Radiotelevisione della Svizzera italiana venivano trasmessi film in lingua inglese senza sottotitoli. Il parlamentare leghista aveva gridato allo scandalo, parlando apertamente di "offensiva verso l'italianità del nostro Cantone". 

 

La singolare interrogazione è solo l'ultimo episodio della "guerra" mossa dagli esponenti leghisti alla Rsi. La quale, questa volta, era perfettamente innocente. Da noi interpellata, la responsabile dei palinsesti della televisione pubblica aveva spiegato che dalle verifiche effettuate non risultava alcun malfunzionamento e che la regolarità dei programmi non aveva subito modifiche. La notizia ha fatto il giro della Svizzera e ha superato i confini nazionali.

 

"Effettivamente erano cinque settimane che vedevo film in inglese su La1” ammette candidamente l'anziano deputato. Per risolvere il problema è stato necessario un intervento esterno: non di un famigliare, ma addirittura del giornalista di Liberatv Marco Bazzi. “Ho scoperto che il difetto era nel mio telecomando. Mi sono fatto quattro risate e ho ritirato l'interrogazione".

 

Il 76enne, ammettendo lo sbaglio, ribadisce l'importanza della difesa dell'italianità nella televisione pubblica della Svizzera italiana: "Se fosse stato effettivamente vero - ha aggiunto - sarebbe stato un fatto molto grave. Tutto è bene quel che finisce bene."

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