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Tedesco prima, ma «con efficacia e trasparenza»

I Giovani Liberali radicali salutano con soddisfazione la scelta del DECS ma esprimono anche alcune perplessità
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Tedesco prima, ma «con efficacia e trasparenza»
I Giovani Liberali radicali salutano con soddisfazione la scelta del DECS ma esprimono anche alcune perplessità
BELLINZONA - Senza un'attenta gestione del monte ore e della loro distribuzione, l'anticipo del tedesco in prima media può perdere efficacia, mettendo in concorrenza due lingue, francese e tedesco. I Giovani Liberali Radicali prendono posizione sull...

BELLINZONA - Senza un'attenta gestione del monte ore e della loro distribuzione, l'anticipo del tedesco in prima media può perdere efficacia, mettendo in concorrenza due lingue, francese e tedesco. I Giovani Liberali Radicali prendono posizione sulla decisione del DECS in merito all'insegnamento della lingua tedesca, chiedendo una implementazione efficace e trasparente che coinvolga le scuole, i docenti e le famiglie.

Nonostante la soddisfazione per la concretizzazione di una scelta che auspicavano da anni, a partire dalla loro prima mozione del 2017, per i GLRT restano le preoccupazioni. Non convince il modo in cui il tedesco in prima media verrebbe inserito nella griglia oraria: sostituirebbe un'ora di francese, da recuperare in seconda media, e farebbe spostare un'ora di religione. «Il recupero dell’ora di francese in seconda media non deve avvenire a scapito della continuità e dell’efficacia dell’insegnamento del tedesco. Una compensazione mal gestita rischierebbe infatti di annacquare i benefici dell’anticipo, creando una concorrenza tra lingue anziché promuoverne l’integrazione armoniosa nel percorso scolastico», si legge in una nota.

Non si può prescindere, proseguono i giovani liberali, da «una riflessione più ampia sulla lentezza con cui il sistema istituzionale ha reagito a un’urgenza evidente da tempo». Il tedesco deve tornare «ad essere una chiave di apertura verso opportunità professionali, accademiche e culturali — e non una barriera — per le nuove generazioni ticinesi» ma presentare l'iniziativa come «un progresso improvviso» porta il rischio di «semplificare eccessivamente un processo che ha avuto ostacoli e opposizioni per anni».

Al DECS viene chiesto di «tradurre l'annuncio in fatti concreti, garantendo che l’implementazione prevista per il 2026-2027 avvenga in modo efficace, trasparente e con il coinvolgimento attivo di scuole, docenti e famiglie».

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