Dal Centro gli interrogativi sulla realizzazione di una centrale per il teleriscaldamento che dovrebbe sorgere nella Valle della Motta.
MENDRISIO - La pubblicazione a Coldrerio di una domanda di costruzione per la realizzazione di una centrale per il teleriscaldamento (costo stimato di 12 milioni) ha suscitato preoccupazione tra i consiglieri comunali del Centro Davide Rossi, Maurizio Agustoni e Daniele Raffa.
«Il progetto - segnalano in un’interpellanza al Municipio di Mendrisio- è promosso da TERIS SA e prevede la creazione di una rete di teleriscaldamento, con una centrale termica a biomassa che ridurrà le emissioni di CO2 di circa 4.000 tonnellate annue». L’impianto sarà situato nella Valle della Motta, in un edificio esistente e inutilizzato, e da quanto si evince sarà alimentato da biomassa legnosa proveniente sia dalla raccolta differenziata su territorio ticinese, sia cippato naturale.
«Se le premesse della ricerca di una forma alternativa di riscaldamento sono buone, è altrettanto importante garantire che il legname che sarà bruciato non abbia implicazioni negative per la qualità dell’aria, considerato anche la situazione già poco edificante del Mendrisiotto. In altre regioni del Ticino, del resto, progetti simili hanno suscitato una legittima preoccupazione da parte della popolazione residente», si conclude.
Qui di seguito le domande poste alla Città
1. Dai vari articoli apparsi sulla stampa si apprende che “Il combustibile utilizzato sarà biomassa legnosa proveniente sia dalla raccolta differenziata su territorio ticinese, sia cippato naturale.”