Le osservazioni inoltrate al Municipio da ATA e Cittadini per il territorio del Luganese
LUGANO - L'Associazione traffico e ambiente (ATA) e i Cittadini per il territorio del Luganese prendono posizione rispetto alla pianificazione di Piazza Molino Nuovo. In particolare invitano la Città di Lugano a migliorarne l’assetto. Come? «Restituendo l’acqua alla fontana, sostituendo l’asfalto con una copertura permeabile, togliendo i sovrabbondanti posteggi e realizzando finalmente il nuovo collegamento verde denominato “nuova via agli Orti”. Si tratta di interventi relativamente poco costosi che non possono più attendere.
Tra le loro osservazioni fanno sapere di condividere «la decisione del Dipartimento del Territorio di salvaguardare la fontana, opera del 1959 degli architetti Tita Carloni e Luigi Camenzind, e il giardino circostante e, contestualmente, di non permettere la costruzione di un autosilo nel sottosuolo». Dal loro punto di vista, «nemmeno il nuovo edificio previsto sul fronte di via Trevano è necessario: il quartiere, in quanto già ben dotato, non ha bisogno di nuovi edifici da adibire a commerci, esercizi pubblici e attività espositive».
Denunciano poi una «visione completamente autocentrica»: a loro modo di vedere «non si tiene conto della necessità di ridurre la quota dell’automobile fra i mezzi di trasporto utilizzati in contesto urbano, necessità affermata nel Piano dei Trasporti del Luganese, nei programmi d’agglomerato e anche nel Piano direttore comunale. Questa visione si concretizza in un’offerta sovrabbondante di posteggi, che è la maggior responsabile delle quotidiane congestioni stradali del centro città e – oltre a incentivare l’uso dell’automobile e i relativi problemi di traffico - sottrae spazio pubblico alla fruizione dei cittadini. I posteggi devono invece essere ridotti, tanto più che ci si trova in una zona centrale, ottimamente servita dai mezzi pubblici».
Ritengono infine che «il Piano di quartiere proposto dal Municipio sia peggiore di quello attualmente in vigore perché – a fronte di una densificazione (anche troppo) importante – non conserva nemmeno lo spazio pubblico previsto dalla pianificazione vigente».