«Chiudere le piccole maternità è rischioso»

L'opinione dell'associazione Nascere Bene Ticino
MENDRISIO - Il reparto maternità dell'ospedale di Mendrisio è finito nel mirino della Commissione Sanità e Socialità. Sarebbe infatti «troppo piccola per garantire la qualità delle cure». L'associazione Nascere Bene Ticino non è però d'accordo e lo fa sapere tramite un comunicato stampa diffuso martedì pomeriggio.
«Chiudere la maternità di Mendrisio - sottolinea l'associazione - priverebbe però un’intera regione di un punto nascita su cui possano contare le future mamme che desiderano un travaglio spontaneo e un parto naturale in ospedale, oppure anche un parto a domicilio, possibile solo se c’è un ospedale a distanza di sicurezza. Si aumenterebbe per tutte loro il rischio di partorire in viaggio verso Lugano, oppure quello di subire induzioni o cesarei programmati non necessari. Pratiche applicate già ora a quasi i due terzi di tutte le nascite, una preoccupante e costosa forma di sovramedicalizzazione: è questo che vogliamo?», chiede. «Forse non è un caso se oggi il 30% delle mamme ticinesi non sono soddisfatte della loro esperienza di parto, come denunciato nell’Appello per un’esperienza positiva di parto lanciato dalla nostra associazione e confermato anche dall’indagine di Mamma Nascita Libertà con 1300 risposte».
Alla chiusura si propone infatti lo studio di «modelli alternativi» per «mantenere un punto nascite ospedaliero nella regione pur riducendo i costi. Le soluzioni ci sono e sono già state applicate in situazioni analoghe nel resto della Svizzera».
E conclude con un invito: «A nome di molti futuri genitori chiediamo che la Commissione, il Gran Consiglio e poi il Consiglio di Stato ascoltino il parere delle dirette interessate e si assumano la responsabilità di salvaguardare il diritto fondamentale delle donne che lo desiderano di vivere un parto naturale, e quello dei bambini di nascere quando i loro polmoni sono davvero pronti, perché sono loro a scatenare il travaglio spontaneo».




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