Sabato 3 novembre un 30enne è stato allontanato da un capo-ultras del Lugano durante il match con lo Zurigo. Secondo un tifoso dell'HCL non sarebbe a causa del colore della pelle
LUGANO - «Magari qualcosa sarà anche successo, ma non parliamo di discriminazione razziale in Curva Nord». Sabato 3 novembre un 30enne di colore è stato allontanato in malo modo (sembrerebbe anche con violenza) da un capo-ultras del Lugano durante il match con lo Zurigo. Razzismo? Non secondo un altro tifoso dell'HCL che, pur non appartenendo alla tifoseria più accanita, conosce alcuni ultras da oltre 15 anni.
«Mi siedo spesso vicino alla curva, di episodi di razzismo non ne ho mai visti» ci racconta C.*, 30enne del Luganese. Dopo aver letto l'articolo ammette di essere rimasto turbato: «Alcuni di loro li conosco, giochiamo a hockey assieme. E conosco anche il capo ultras. Nei miei confronti non si è mai dimostrato razzista».
Anche C., infatti, è di colore, ma non per questo è mai stato apostrofato in malo modo: «Sabato ero a vedere la partita. Non mi sono accorto di nulla. Questo non vuol dire che magari non sia successo qualcosa. Questi sono fatti loro. Ma che non si vada a parlare di razzismo legato ad ambienti di estrema destra. Non sarebbe corretto. Non è vero».
*nome noto alla redazione