Un 30enne di colore è stato allontanato a forza dalla Curva Nord, durante il match con lo Zurigo. E racconta l'umiliazione subita in una video-testimonianza
LUGANO - Sabato 3 novembre. Cervenka aveva appena segnato la rete del 4-2 alla Corner Arena quando un abbonato, che si stava godendo il match Lugano-Zurigo con la fidanzata, è stato apostrofato da uno sconosciuto. Gli si è avvicinato, e gli ha assestato un pugno in volto. «Vattene – ha gridato – devi sparire».
La partita in Tv - L'aggressione dovrebbe essere avvenuta tra decine di testimoni nella Curva Nord, ma non figura nelle telecronache e nessuno ha sporto denuncia. Dopo la pausa fra il secondo e il terzo tempo la partita è andata avanti (finita 5-3 per l'Hcl), la coppia però ha dovuto seguirla in tv, nel bar dello stadio.
Diffidato con precedenti - «L'aggressore è in seguito stato riconosciuto dal 30enne durante un incontro con i vertici dell'Hcl, che sono venuti a conoscenza dei fatti solo nei giorni scorsi. Si tratterebbe di un capo-ultras molto attivo nella Nord, già diffidato in passato e rientrato da poco in Curva. Il giovane ha raccontato di essere stato «apostrofato con parole offensive» dall'uomo che non aveva «mai conosciuto di persona».
Allontanato - Le motivazioni della presunta aggressione non sono chiare: il tifoso frequenta la Resega da 15 anni e non esclude che «possano avere a che fare con il razzismo o la politica». Sullo scopo invece non ci sono dubbi: l'aggressore e i suoi spalleggiatori «mi hanno detto esplicitamente che non potevo stare in curva» ha spiegato il tifoso a tio.ch/20minuti.
Niente denuncia - Nei giorni successivi il giovane si è rassegnato a cambiare abbonamento, facendosi trasferire lontano dalla Nord. Dopo aver valutato una denuncia penale – ma nel frattempo le immagini delle telecamere sono state cancellate – ha optato invece per «lanciare un messaggio pubblico affinché episodi simili non si ripetano».
Il club: «Mai successo prima» - I gruppi di estrema destra nella tifoseria dell'Hcl sono noti da tempo. La Commissione federale sul razzismo a giugno ha segnalato come «il razzismo nello sport resiste ancora ed è uno degli ultimi ambiti della sfera pubblica in cui si esprime liberamente». Da parte sua, il club ha voluto incontrare il ragazzo, e assicura che farà il possibile per tutelarlo in futuro. «Allo stadio non si registrano aggressioni da anni. Sappiamo che la curva è frequentata anche da tifosi di colore ma non abbiamo mai registrato finora episodi di razzismo» commenta un portavoce dell'Hcl, che precisa come «la società condanna fermamente ogni genere di violenza».