Presunta «truffa e corruzione» ai danni di due dipendenti di un Denner satellite del Mendrisiotto. Un'inchiesta è in corso e in mano alla Polizia Giudiziaria
LUGANO - Buste paga falsate, straordinari non pagati, niente 13esime e maltrattamenti. Sono solo alcune delle accuse mosse nei confronti del titolare di un Denner satellite del Mendrisiotto, da mesi oggetto di indagini da parte dell'Ispettorato del Lavoro.
Un presunto caso di «truffa e corruzione» stando a due ex dipendenti che, estenuati per le «lungaggini burocratiche», lamentano un mancato guadagno di decine di migliaia di franchi.
Mancato guadagno che, secondo i diretti interessati, si è generato nel corso dei mesi grazie a un gioco molto semplice adottato dal loro datore di lavoro. I due, frontalieri, affermano infatti che, nel periodo in cui hanno lavorato presso il negozio, sulla busta paga percepivano dai 3'500 ai 4'500 franchi. Di fatto ricevevano, sempre in contanti, 1'500 euro. Dell'ultima busta percepita dopo la cessazione del rapporto lavorativo, i soldi non li avrebbero nemmeno visti.
A portare ai licenziamenti sarebbero state le dure condizioni lavorative che hanno inesorabilmente logorato il rapporto tra datore di lavoro e dipendenti portando a incomprensioni, litigi, minacce e infine alla classica lettera di cessazione del rapporto di lavoro per "ristrutturazione".
I lavoratori non ci stanno. E vogliono rientrare di quanto ritengono sia loro dovuto: sull'ordine dei 30/40 mila franchi a testa.
Da parte sua l'Ispettorato del lavoro conferma solo l'indagine in corso. Il caso sarebbe particolarmente grave, tanto da essere passato in mano alla Polizia Giudiziaria. Nel frattempo gli ex dipendenti sono in attesa. Uno dei due ha ritrovato lavoro: «Ma solo temporaneo e comunque dopo un lungo periodo di inattività», spiega. Peggiore la situazione dell'altro licenziato: «Da allora non ho trovato nulla. Ho famiglia, figli. Ricorrerei a un avvocato, ma chi me lo paga? Chiedo un minimo di giustizia che possa restituirmi la mia dignità».