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CANTONE"Ecco perché non uso il preservativo con le prostitute"

06.06.14 - 08:00
Zona Protetta lancia l'allarme: "Ragazze sempre più pronte al rischio, ma la colpa è del cliente". La sessuologa: "Per il brivido di una sera, ci si rovina la vita".
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"Ecco perché non uso il preservativo con le prostitute"
Zona Protetta lancia l'allarme: "Ragazze sempre più pronte al rischio, ma la colpa è del cliente". La sessuologa: "Per il brivido di una sera, ci si rovina la vita".

LUGANO – La concorrenza si fa sempre più agguerrita tra le prostitute ‘ticinesi’. Da una parte per la riduzione dei postriboli, dall’altra perché in pochi sono disposti ad affittare un appartamento privato a una ragazza che esercita l’attività a luci rosse. Se a questo si aggiunge l’obbligo di mettersi in regola (sono 650 le lucciole annunciate al Cantone), si capisce come per molte, in un periodo già contraddistinto da una pesante crisi economica, i guadagni siano risicati. È in base a queste premesse che Vincenza Guarnaccia, operatrice di Zona Protetta, lancia l’allarme. “Troppe ragazze sono sempre più pronte a fare sesso non protetto – dice oggi su 20 Minuti –, noi stiamo facendo un grosso lavoro di sensibilizzazione. Ma il problema è soprattutto dei clienti. Sono loro a chiedere. E le donne, visto il momento di difficoltà, a volte cedono”.

Autodistruzione - Ma come è possibile che un uomo, pur nella consapevolezza di rischiare un contagio, si rechi da una prostituta chiedendo di avere un rapporto non protetto? Perché le campagne di prevenzione non scalfiscono minimamente le intenzioni di queste persone? Ne abbiamo discusso con la sessuologa Kathya Bonatti. La sua è un’analisi che parte da lontano. “Solitamente – spiega – si tratta di persone che hanno subìto traumi nell’infanzia. E che, dunque, hanno maturato attitudini autodistruttive. C’è chi si taglia, chi beve alcol, chi si droga. E c’è chi si fa del male con la sessualità. Il ragionamento vale anche per le lucciole che accettano certe richieste, spesso hanno vite travagliate alle spalle”. In alcuni clienti poi c’è il desiderio estremo di assaporare il gusto del rischio, dell’adrenalina. “Si pensi che a New York per potere entrare in certe gang occorre fare sesso con persone sieropositive…”            

Superficialità – Va considerato anche un altro aspetto. L’esperta lo evidenzia con particolare attenzione. “Il sesso senza protezioni è più piacevole. Facile da dire. Però vogliamo rischiare la vita per il brivido di una sera? Troppe persone ragionano in maniera superficiale, pensando solo al presente, a quel momento preciso. Un rapporto senza preservativo può davvero avere conseguenze irreversibili. Fare simili richieste denota un senso di potenza patologico, una mancanza di rispetto per sé stessi e per gli altri. Dall’altra parte vedo ragazze senza autostima, che non amano la loro vita. Sanno che il cliente paga di più per un certo tipo di rapporto e allora accettano”.

Partner fisso - Bonatti affronta regolarmente questo tipo di situazioni nel suo studio. Tra i suoi pazienti ci sono anche prostitute e clienti di prostitute. “Molte volte chi va con le lucciole ha un partner fisso a casa. E allora noi cerchiamo di fare capire a queste persone che se il tradimento può fare parte del gioco della vita, la tutela della salute del proprio partner deve comunque essere sempre al primo posto”. 

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