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LUGANO

"Fares come Kronos"

Parola del critico d'arte Philippe Daverio
Foto d'archivio (Tipress)
"Fares come Kronos"
Parola del critico d'arte Philippe Daverio
LUGANO - Era ancorata a terra in quattro punti e tenuta d’occhio da un sorvegliante: al Lac giurano di aver preso tutte le precauzioni necessarie per proteggere l’“Impronta” di Luciano Fabro. Ma non hanno considerato la c...

LUGANO - Era ancorata a terra in quattro punti e tenuta d’occhio da un sorvegliante: al Lac giurano di aver preso tutte le precauzioni necessarie per proteggere l’“Impronta” di Luciano Fabro. Ma non hanno considerato la cortesia di Salvatore Maria Fares. La notizia ha fatto ieri il giro del web: il giornalista Rsi, indietreggiando per lasciar passare un visitatore, ha urtato e distrutto la scultura vitrea al vernissage della mostra, sabato sera, allo Spazio -1. Un gesto che sui giornali inglesi (come The Independent) gli è valso l’appellativo di “Swiss Mister Bean”.

«È molto meno grave della distruzione del bassorilievo in gesso di Canova che è stato inopinatamente prestato a una mostra di serie B, ad Assisi, e che durante l’imballaggio si è rotto in mille pezzi» relativizza a 20 Minuti Philippe Daverio, critico d’arte di grande notorietà. Canova batte Fabro? «Quanto capitato all’opera di Fabro è increscioso, tuttavia gran parte dell’arte del XX secolo è comunque destinata a scomparire. Per via dei materiali fragili, non preparati per il tempo». Il collega Fares ha dunque agito da semplice acceleratore? «Fares è stato Kronos. Complimenti per aver affrettato i tempi» conclude, semiserio, Daverio, alludendo alla divinità che simboleggia il tempo divoratore.

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