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LUGANO

Senza rischiano di rimanere isolati

Le implicazioni (psicologiche e sociali) della rimozione della patente di guida agli anziani. L'esperta avverte: «Gravoso per molte persone»
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Senza rischiano di rimanere isolati
Le implicazioni (psicologiche e sociali) della rimozione della patente di guida agli anziani. L'esperta avverte: «Gravoso per molte persone»

LUGANO - Anziani e sicurezza (o insicurezza) alla guida. Un campo minato più volte farcito di pregiudizi. Il rinnovo della patente alle persone che superano una certa età è infatti spesso concepito come un elemento di disturbo, se non addirittura di pericolo, per gli altri utenti della strada.

Troppi incidenti? - La questione però è complessa. La rimozione della patente comporta un ventaglio di aspetti da prendere in considerazione. Cosa significa per una persona anziana rinunciare alla guida? Quali implicazioni a livello di sociabilità? Quali rischi comporta?  

Il tema è stato recentemente rilanciato da Maddalena Ermotti-Lepori attraverso l'interrogazione "19 morti sulle nostre strade nel 2024; come prevenire gli incidenti della circolazione?" inoltrata in Consiglio di Stato. 

Le implicazioni - Per fare chiarezza ci siamo rivolti a Elisa Milani, docente e ricercatrice senior del Centro competenze psicologia applicata della Supsi. «La cessazione della guida è un aspetto dell’invecchiamento estremamente gravoso per molti anziani», esordisce mettendo subito i puntini sulle "i".

Nel 2020 il Centro competenze psicologia applicata (APC) ha condotto un’indagine intervistando anziani ticinesi, conducente o ex-conducenti, che avevano abbandonato la patente di guida. «La prospettiva di dover riorganizzare la propria quotidianità può essere molto destabilizzante in età avanzata, e una riduzione più o meno graduale della vita sociale è spesso l’amara conseguenza di un'impossibilità nel trovare alternative valide per spostarsi, magari in situazioni già a rischio di isolamento sociale».

Rinunciare alla mobilità - L’esempio? Un conducente di 83 anni, rimasto vedovo, la cui auto era fondamentale per rendergli la giornata meno dura e permettergli di occupare il tempo percependo meno la solitudine. «Nella società contemporanea la mobilità è intesa come opportunità di spostarsi, una componente irrinunciabile per una partecipazione piena e attiva alla vita sociale».

Molte persone anziane considerano l’opportunità di guidare la propria auto come un aspetto importante di una vita autodeterminata, simbolo di libertà e autonomia. «Tra i conducenti intervistati per il nostro studio, è emerso che la maggior parte di coloro che pensavano sarebbe stato molto difficile abbandonare la guida, attribuiva come principali significati della guida di autoveicoli questi due valori. A tal proposito, una ex-conducente di 85 anni, vedova, ci spiegava quanto fosse modificata la sua quotidianità da quando non poteva più guidare, avendo ridotto di molto le uscite per fare la spesa e rattristandosi di dover “aspettare la grazia” di qualcuno che la accompagnasse».

Funzioni strumentali e simboliche - Per comprendere le implicazioni dell’abbandono della patente di guida per l’anziano «bisogna quindi considerare che l’automobile non ricopre solo funzioni strumentali (possibilità di spostarsi in modo autonomo con flessibilità e rapidità), ma è legata anche a valori simbolici che si inseriscono nella costruzione dell’identità della persona (al suo modo di rappresentarsi), e a motivi affettivi (ovvero le emozioni evocate dalla guida di quest’auto)».

Per alcuni, l’abbandono della patente comporta un cambiamento di identità sociale che vede l’anziano considerarsi cronologicamente più vecchio rispetto a coloro che stanno ancora guidando. «Questi sono solo alcuni motivi alla base delle conseguenze che può comportare l’abbandono della patente di guida, che sono ben documentate in letteratura. Infatti, numerosi studi mostrano come questo evento sia associato ad esempio a maggiori tassi di depressione, isolamento, minori ruoli assunti e livelli significativamente più bassi di soddisfazione della vita».

Strade meno sicure? - Eppure il rinnovo della patente agli anziani spesso viene indicato come un fattore che compromette la sicurezza sulle strade. «Innanzitutto mi preme precisare che non possiamo parlare di anziani come se si trattasse di una categoria omogenea, quindi non è di per sé il rinnovo della patente agli anziani che può compromettere la sicurezza sulle strade».

Quindi? «Il rischio aumentato sussiste quando viene meno l’identificazione di quella parte di anziani che, per fattori legati a un invecchiamento non possiedono più le sufficienti abilità visive, motorie e cognitive che un’attività complessa come la guida richiede. Soprattutto l’interazione con le situazioni imprevedibili di traffico e con altri guidatori può mettere in difficoltà i conducenti più anziani».

Il ruolo della famiglia e degli amici - Secondo la docente e ricercatrice della Supsi le famiglie, o anche gli amici, hanno un ruolo importante nel senso di accompagnare i propri cari a una rinuncia volontaria della licenza di condurre, quando le circostanze lo richiedono. «Questo passaggio risulta fondamentale poiché si è visto come l’imposizione di tale rinuncia sia vissuta peggio rispetto a un abbandono della guida sulla base di una propria decisione, seppur sofferta. È anche vero che una parte di anziani, quelli con maggiore consapevolezza dei propri limiti, spontaneamente adottano delle strategie per diminuire i rischi, come la limitazione della guida a brevi tragitti o l’evitamento della guida notturna».

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