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Risparmio e ticinesi «preoccupati»: «Le guerre? I mercati vanno per conto loro»

Con Fabio Poma, Vicepresidente Associazione Svizzera di Gestori Patrimoniali (ASG), tra crisi geopolitiche e gestione dei patrimoni.
Risparmio e ticinesi «preoccupati»: «Le guerre? I mercati vanno per conto loro»
Foto Tio
Fabio Poma, Vicepresidente Associazione Svizzera di Gestori Patrimoniali (ASG), all'Assemblea ABT 2024
Risparmio e ticinesi «preoccupati»: «Le guerre? I mercati vanno per conto loro»
Con Fabio Poma, Vicepresidente Associazione Svizzera di Gestori Patrimoniali (ASG), tra crisi geopolitiche e gestione dei patrimoni.
All'Assemblea generale ABT 2024 parla anche Giorgio Pradelli, CEO EFG Bank: «La centralità geografica del Ticino è asset che potrebbe essere sfruttato di più».
LUGANO - Si è svolta oggi (martedì 11 giugno) l'Assemblea generale ABT 2024. Forum con vista sulla piazza finanziaria svizzera, in special modo sul rapporto tra banche e gestori patrimoniali indipendenti. Tavola rotonda, allestita all’interno del...

LUGANO - Si è svolta oggi (martedì 11 giugno) l'Assemblea generale ABT 2024. Forum con vista sulla piazza finanziaria svizzera, in special modo sul rapporto tra banche e gestori patrimoniali indipendenti.

Tavola rotonda, allestita all’interno della sala convegni dell'Hotel Splendide Royal di Lugano, patrocinata da Alberto Petruzzella, Presidente dell'Associazione Bancaria Ticinese («molte le sfide che ci attendono: è sempre più difficile attrarre i giovani ma ci stiamo muovendo in questo senso, investendo nella formazione»), e Franco Citterio, Direttore ABT, («il mondo finanziario attraversa una fase delicata»; relativamente all'occupazione di settore, «il settore bancario resta allettante»; «borse di studio per i giovani meritevoli»; «formazione destinata ai dirigenti»), che hanno introdotto i relatori d'eccezione.

«Il private banking svizzero è eccellenza mondiale» - A cominciare da Giorgio Pradelli, CEO EFG Bank, Banca privata attiva e in crescita a livello globale, tanto da essersi "accaparrata" un buon numero (75 solo nella prima metà dello scorso anno) di consulenti alla clientela - i così detti - Client Relationship Officer (CRO) -, inclusi quelli in uscita da Credit Suisse. «Il sistema bancario svizzero è molto solido, il private banking del Paese è eccellenza mondiale - ha detto Pradelli - Il 40% della clientela del settore viene dall'Unione Europea». E ancora «la centralità geografica del Ticino è asset che potrebbe essere sfruttato di più: oggi le famiglie non solo spostano i capitali come in passato ma adesso anche le persone si spostano, cambiando residenza».

Tra i relatori anche Fabio Poma, Vicepresidente Associazione Svizzera di Gestori Patrimoniali (ASG) e Managing Director WMM Group, quest'ultima attiva nella gestione patrimoniale, nella consulenza finanziaria, fiscale e aziendale, oltre che nell’intermediazione immobiliare.

Impossibile, in un contesto del genere, non fare riferimento all’attuale situazione internazionale, con un conflitto - quello russo ucraino - in Europa, "a un passo" da noi e a causa del quale tanto si è parlato di economia di guerra: ad esempio quella approntata da Mosca, con allocazione di risorse - incluse quelle umane - decisamente orientate al settore bellico. Modello - va detto - certamente non paragonabile a quello delle attuali economie occidentali, che però - è innegabile - si sono quanto meno orientare a un'economia - "prudente" - delle scorte, a partire dagli stock energetici.
In questa prospettiva, dottor Poma, possiamo anche parlare di una nuova tendenza nella gestione del risparmio e degli investimenti?
«Negli ultimi anni posso dire che gli investimenti nell'energetico sono aumentati. Se guardiamo poi in generale ai mercati finanziari, come gestori non siamo preoccupati della situazione geopolitica. I mercati vanno per conto loro, non sono legati alla situazione internazionale e nemmeno alla macroeconomia».

Sempre in riferimento a questo quadro di instabilità internazionale, esplosa dopo il 24 febbraio 2022 con l'invasione russa in Ucraina e il 7 ottobre 2023, con l'attacco di Hamas a Israele, come è cambiato l’approccio dei clienti ticinesi - privati e non -, nei confronti della gestione patrimoniale?
«Il feeling del cliente è semplice: è cosciente di ciò che accade nel mondo ma poi dà un'occhiata a quanto accade alle Borse e ai mercati e chiedono di parteciparvi. Paradossalmente siamo più preoccupati noi gestori, perché comunque operiamo in un contesto difficile, la situazione resta delicata».

Variabile imprescindibile del sistema non perfetto dell'economia e della finanza è l'incertezza: quanto è aumentato il suo peso nel corso di questi anni, scanditi prima dal Covid e poi dalle guerre?
«È innegabile che attualmente c'è maggiore incertezza ma, come dicevo prima, se osserviamo i mercati sembra non essercene di più, perché le dinamiche geopolitiche han poco a che fare con i mercati, almeno fino a ora».

In tutto questo la nostra moneta nazionale si è apprezzata sulle altre valute, confermandosi riserva di ricchezza. C'è una maggiore propensione a detenere franchi all'interno del portafoglio dei vostri investitori? Se sì, in che misura?
«Lo svizzero da sempre detiene il franco a dispetto di qualsiasi altra valuta. Ma continua a destinarne in egual misura agli investimenti; certamente però orienta oggi qualche risorsa in più per detenere oro».

Come definirebbe il risparmiatore di oggi?
«Il ticinese è preoccupato ma poi confida nel gestore patrimoniale. Mentre noi dall'altra parte ci muoviamo nella preoccupazione e catturiamo le opportunità dei mercati».

Infine, terzo ospite d'eccezione di ABT 2024 è stato Stefano Veri, Consigliere di Amministrazione PKB Private Bank e già dirigente UBS, dunque esperienza da vendere in quanto a capitali internazionali e gestione patrimoniale globale. «Per poter crescere, bisogna essere bravi - ha detto del private banking Veri - In Ticino in futuro guarderemo soprattutto al mercato svizzero e italiano». Quanto invece a possibili nuovi clienti di differenti Paesi, «bisogna fare i passi necessari, prima si creano le competenze e poi si può guardare altrove; ma speriamo sempre in famiglie europee che decidano di trasferirsi qui».

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