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Per l'OSI il 2024 sarà un anno «importantissimo»

CANTONEPer l'OSI il 2024 sarà un anno «importantissimo»

16.05.23 - 13:10
Presentata la stagione 2023-24 dell’Orchestra della Svizzera italiana, sempre più presente sul territorio
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Per l'OSI il 2024 sarà un anno «importantissimo»
Presentata la stagione 2023-24 dell’Orchestra della Svizzera italiana, sempre più presente sul territorio

LUGANO - LUGANO - Questa mattina la Hall del LAC di Lugano ha ospitato la presentazione della stagione 2023-24 dell’Orchestra della Svizzera italiana (OSI), davanti a un folto pubblico - non composto solo da addetti ai lavori. Barbara Widmer, direttore artistico ad interim, ha affermato: «La vostra vicinanza ci dà la forza e lo stimolo per continuare quello che stiamo facendo», così come il numero «incredibile» degli abbonati. Da oggi prende il via la prevendita dei nuovi abbonamenti.

OSI portatrice di cultura - La consigliera di Stato e direttrice del DECS Marina Carobbio, intervenuta in qualità di membro del Consiglio di Fondazione dell’OSI, ha ricordato come l’Orchestra porti «musica, e quindi cultura, nelle nostre vite». L’OSI è «un veicolo della nostra identità di lingua e cultura italiana» e permette di essere un baluardo di salvaguardia dell’identità comune, anche come «ambasciatore verso le altre regioni svizzere e anche fuori dai confini». Una delle punte di diamante dell’offerta culturale cantonale. «Per continuare questa storia di successo è importante che l’OSI possa continuare a svilupparsi anche negli anni successivi», pertanto il DECS continuerà a sostenere la cultura (e anche l’OSI), «nonostante il difficile momento delle finanze cantonali». Ma, ha sottolineato Carobbio, non bisogna contrapporre la cultura ad altre necessità.

Lugano lancia un segnale - Roberto Badaracco, Capo Dicastero Cultura, sport ed eventi, ha ribadito la vicinanza della Città di Lugano all’OSI e ha ricordato come il presente consolidato sia il frutto di un percorso non semplice. Oggi invece l’Orchestra «è una bandiera, rappresenta i nostri costumi, il nostro sentire». Tutta la comunità deve schierarsi a suo sostegno, in quanto perdere l’Orchestra sarebbe «un danno gravissimo». Lugano lancia poi un segnale «a tutti i comuni del Cantone, ma qui si dovrebbe stendere un velo pietoso», in quanto questo sostegno manca quasi completamente, ha notato Badaracco con un pizzico di amarezza. L’invito ai suoi omologhi? «Fate di più per sostenere a livello finanziario l’Orchestra», che avrà bisogno «di sostegni finanziari importanti, che non potranno essere dati solo dal Cantone o dalla Città di Lugano».

Le sfide (e le cifre) - Samuel Flury, il Direttore amministrativo ad interim, ha messo nero su bianco la situazione finanziaria dell’OSI, certamente non rosea. Tanto che è stato necessario ricorrere a dei risparmi, che tuttavia «non sono sostenibili sul medio-lungo periodo». Ma la direzione è intervenuta in vario modo per garantire la sopravvivenza dell’Orchestra, a partire dalla percentuale di auto-finanziamento - con l’ampliamento del settore di raccolta fondi. «Ci sono tutte le premesse affinché si possa garantire continuità al percorso di crescita della nostra Orchestra». Flury ha poi snocciolato qualche cifra: 43mila spettatori in sala, 74 i concerti (47 dei quali con programmi unici suonati dall’OSI), con un aumento dell’occupazione media delle sale superiore al 90%.

Il momento del coraggio - Il presidente della Fondazione (FOSI) Mario Postizzi pensa che «oggi l’Orchestra merita il coraggio» da parte di tutti gli attori coinvolti. Il 2024 «è un anno importantissimo» per l’Orchestra, che ha bisogno «dell’ente pubblico tanto quanto dell’ente privato». Il 51% dei finanziamenti è pubblico, mentre per il 17% è a carico dei privati. Il rimanente è frutto dell’accordo con la RSI per le prestazioni fornite. L’obiettivo, ha aggiunto Postizzi, è di «stabilizzare la situazione» e dare il via a un periodo meno turbolento, che prevede anche un ricambio generazionale. Una decisione in merito alla nuova direzione dell’OSI non è ancora stata presa, ma «non vogliamo allungare i tempi oltre misura: pensiamo di dare delle notizie prima della fine di questa stagione», che si concluderà il mese prossimo. Inoltre «nessuno sembra particolarmente interessato a subentrare nel ruolo che io svolgo», ha chiosato Postizzi. Intanto «il miracolo dell’OSI è il pubblico», sia per la qualità che per l’affetto, con il pubblico ticinese «che prova affetto nell’ascoltare la sua Orchestra».

La responsabilità dell’OSI - Postizzi ha poi lodato Markus Poschner, che «ha fatto un lavoro eccellente, straordinario». All’annuncio del suo futuro addio (previsto per la fine del 2025) «ho avuto un senso quasi di rigenerazione: la forza dell’OSI è superiore a chi sarà il Direttore», sempre considerando che il Direttore «deve aver piacere a lavorare con noi». Poschner ha poi ribadito come l’arte sia «il nostro collante emotivo tra gli esseri umani» e come oggi ne abbiamo «bisogno più che mai». Come OSI «sentiamo una grande responsabilità e la sfida d’ispirare, confortare le persone e, soprattutto, farle riflettere». Il lavoro con gli studenti del Conservatorio è sia l’apertura che un picco della stagione. «Gli studenti possono imparare dai nostri studenti, ma anche viceversa», in un lavoro di arricchimento bidirezionale.

Il programma OSI al LAC - «Questa stagione sarà un viaggio attraverso ciò che il repertorio classico ha da offrire» ha spiegato Widmer. Dieci i concerti previsti: si parte il 28 settembre con la collaborazione tra OSI e il Conservatorio della Svizzera italiana. Il Direttore ospite Urbanski proporrà due appuntamenti nel corso dell’anno, mentre Poschner ha poi allestito un programma del quale spiega di essere «davvero innamorato» e che prenderà il via il 9 novembre. Ci sarà anche il ritorno sul podio del Maestro messicano-americano Robert Trevino, mentre la prima parte dell’anno si conclude il 7 dicembre con due donne. La seconda parte della stagione prenderà il via l’8 febbraio con Jurai Valcuha. Il 14 marzo tornerà David Zinman e il mese successivo toccherà a Julian Rachlin e, infine, Anna Vinnitskaya al piano diretta dal Maestro Poschner.

Play & Conduct - A gennaio 2024 ritorneranno i concerti OSI in Auditorio, nella formula Play & Conduct nei quali il direttore sarà a sua volta interprete. Quattro gli appuntamenti, dall’11 gennaio al 1° febbraio ospitati dall’Auditorio Stelio Molo della RSI.

Legame sempre più saldo con il territorio - Il legame tra OSI e il territorio della Svizzera italiana si consolida a partire dalle partnership sempre più solide con LAC, Locarno Film Festival, SUPSI e così via, ma anche con la RSI. Bellinzona diventa una sede sempre più presente nel programma dell’OSI, con vari momenti nel corso dell’anno. C’è poi il Locarnese, con la presenza alle Settimane musicali di Ascona. Lugano e il LAC restano ovviamente un momento fondamentale, con il Concerto di San Silvestro e il Festival Presenza. C’è poi un’importante coproduzione di balletto proveniente dal Canada.

be connected - Il format be connected, pensato per avvicinare l’OSI (e la classica) ai più giovani, prevede per questa stagione - dopo l’esibizione alla discoteca Vanilla Club di Riazzino della precedente - il concerto-spettacolo di Halloween al Palacinema di Locarno, dal suggestivo titolo “Chi ha paura dell’OSI?” e organizzato in collaborazione con OGGImusica. Sempre in questo contesto va considerato Io, tu e l’OSi, il grande concerto speciale che il 1° e il 2 giugno 2024 unirà sul palco i professori dell’OSI e musicisti non professionisti della Svizzera italiana (e che sarà oggetto di un documentario della RSI). C’è poi Back to School del 16 novembre, l’evento riservato agli studenti delle scuole superiori all’Auditorio di Besso. Ci sono poi le tre “pause pranzo” con l’OSI, in programma il 28 settembre, il 18 ottobre e l’11 aprile 2024.

Le tournée all’estero - Nell’aprile 2024 è prevista infine una lunga tournée in Germania tra Monaco, Stoccarda, Essen, Regensburg, Friburgo e Wiesbaden. Anche il pubblico austriaco potrà godere delle esibizioni dell’OSI.

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COMMENTI
 

Fafner 11 mesi fa su tio
Davvero un peccato l'addio di Poschner, è riuscito a portare l'orchestra a livelli mai raggiunti prima. Con nessun direttore, stabile o non, l'ho sentita suonare così bene. Non sarà facile per il successore.
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