Un'interrogazione da Varese chiede al Governo italiano se intende intraprendere nuovi negoziati con Berna
VARESE - «La recente disdetta dell’accordo amichevole tra Svizzera e Italia (relativa al telelavoro per i frontalieri, ndr.) è fonte di grande preoccupazione per imprese e lavoratori, nonché per i Comuni di frontiera».
È per questo che il deputato italiano Andrea Pellicini di Varese ha presentato oggi al ministro dell'Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti un'interrogazione. Questo dopo che, pochi giorni fa, alcune associazioni e sindacati dal Ticino hanno chiesto a Berna di intervenire. Ci si è quindi mossi anche oltre confine.
In particolare, Pellicini nella sua interrogazione ha sottolineato l'importanza di «regolamentare in modo durevole il tema del lavoro da remoto, favorendone un utilizzo strutturato e ragionevole che non vada a scapito delle regioni di frontiera coinvolte e permetta ai lavoratori e alle imprese di continuare le loro attività, anche da remoto, senza sconvolgimenti dal punto di vista dell’imposizione fiscale e degli oneri sociali».
Per il deputato di Fratelli d'Italia, «questo obiettivo è particolarmente rilevante in una regione come quella insubrica che soffre pesantemente il traffico motorizzato con il conseguente inquinamento ambientale e che ha sino ad ora beneficiato di un utilizzo intelligente e flessibile del lavoro a distanza».
In conclusione, Pellicini ha chiesto al Governo se abbia «intrapreso o intenda intraprendere negoziati con il Governo Svizzero volti a disciplinare in modo durevole il ricorso al telelavoro da parte dei lavoratori frontalieri, come richiesto recentemente anche dalla Comunità di lavoro Regio Insubrica».
ma chi è che offre i contratti di lavoro a questi orribili e cattivissimi frontalieri?
Oooo cosi farano più ville con i soldi della Svizzera 🤬😡😡 almeno che gli faciamo pagare la cassa malati
Invidia?!
Non mi sembra che nessuno rubi nulla…. Il popolo italiano ha sempre avuto la tradizione della casa propria, aspetto che noi svizzeri abbiamo invece sempre sottovalutato… e non perché non possiamo permettercelo, è sempre stato così anche 30 anni fa
In Italia danno l‘ipoteca il mutuo al 100% - qui da noi abbiamo bisogno almeno del 20% cash per iniziare a parlare con la banca. un 3.5 locali costa anche 800mila Fr quindi il capitale proprio deve essere almeno 160mila. in Italia ti fai la casa mentre da noi in Svizzera basta a malapena per un posto auto😏
Innanzitutto, anche in Italia le regole bancarie sono come in Svizzera (minimo 20% capitale proprio e la sostenibilità al 33%). Oggi abbiamo prezzi spropositati e sono assolutamente d’accordo, ma come detto anche 30 anni fa, quando i costi erano più abbordabili nel rapporto prezzo/stipendio, la maggior parte delle persone non era interessata all’acquisto, ed una delle giustificazioni che ho sentito più spesso, era perché non voglio vincoli ed impegni.
Verissimo!!!
Avetesempreragionevoi: miei conoscenti in Italia mi dicevano che la banca dà il 100% E qui in Ticino la gente non ha soldi e giustamente non vuole pagare prezzi assurdi
Buongiorno… mi spiace ma i tuoi conoscenti sono disinformati… lavoro in ambito finanziario e qualcosa ne so… ad ogni modo anche negli anni 90 in Svizzera davano il 100% ed anche di più ma, come detto, alla maggior parte delle persone non interessava essere proprietario… grave errore, oggi i figli di queste persone oggi avrebbero molto probabilmente una casa
il lavoro da remoto a distanza per chi è frontaliere è giá assurdo comunque ! Quindi anche chi lavora da remoto per es per la Swisscom in Croazia deve essere pagato con lo stipendio nostro svizzero (ticinese in ogni caso sempre da argent de poche) se il contratto di lavoro è sottoscritto con un‘ azienda elvetica.
…. Pellicini, chieda al suo governo a Roma, soluzioni per far rientrare il 50% dei frontalieri a casa loro dandogli un lavoro o un assistenza. Che in Ticino di problemi grossi ne abbiamo da vendere, altro che lavoro da remoto…
Da remoto daranno il lavoro agli indiani o ai cinesi. Questione di tempo.
e lo faranno perchè mancherà il know how in zona....
Poveri frontalieri, intanto sono 77'000 molti dei quali a mio parere inutili, posti di lavoro occupabili da personale (da ticinesi) domiciliato che stanno facendo fatica a tirare fine mese, invece, l'elettricista, commessa del grande magazzino o negozio, falegname, addetto al distributore, deve essere esclusivamente frontaliere. Ovvio, camapare con certi stipendi il frontaliere fa i salti mortali ma piange per la colonna. SI ALLA TASSA DI COLLEGAMENTO, almeno pagano il posteggio e contribuiscono a mettere a posto le strade.
se mi posso permettere, sono i Ticinesi i datori di lavoro dei frontalieri. Se il Ticinese fosse più accorto a dove compra, il posto di lavoro agli occupati F. salta. Puo' essere un incentivo a far ragionare le ditte. Se l'economia deve girare si DEVE assumere personale indigeno. Non si può pretendere il Ticinese in assistenza che deve mantenere ancora chi lavora da oltre frontiera.
La tua domanda dovresti rivolgerla alle autorità ticinesi e agli imprenditori che assumono, non ai frontalieri.
Continuate a prendervela con i frontalieri, che sono semplicemente lavoratori che abitano molto vicini a noi ma separati da un confine. Ma prendetevela con i politici, se non ricordo male binasca che parlava continuamente dei frontalieri ne aveva parecchi alle sue dipendenze e piantatela una volta per sempre
Bignasca (non binasca) aveva un’ impresa edile e qui c’è bisogno di lavoratori esteri. Il resto è surplus (50’000)😁
infatti faccio la spesa in Italia per non favorire il frontalierato.
bravo francox, online o IT o piccoli negozi a conduzione famigliare
anche NOI Ticinesi siamo penalizzati su tutto!!!!! il ns governo fa schifo!!!! e nessuno fa nulla!!!
Giustissimo!