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CANTONEMolestie sessuali in Unitas. «Rendete pubblici quei documenti»

14.12.22 - 17:52
La richiesta arriva da una parte dei soci di Unitas sul caso degli abusi sessuali perpetrati da un ex dirigente su alcune donne.
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Molestie sessuali in Unitas. «Rendete pubblici quei documenti»
La richiesta arriva da una parte dei soci di Unitas sul caso degli abusi sessuali perpetrati da un ex dirigente su alcune donne.

BELLINZONA - «Rendete pubblici al più presto i dati dell’audit». La richiesta arriva direttamente da una parte di soci e volontari dell’Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana (Unitas) che con una lettera inviata oggi al Consiglio di Stato chiede di conoscere i risultati sulla valutazione dei casi di molestie sessuali e mobbing perpetrati in passato da un ex dirigente di Unitas ai danni di alcune donne dell’Associazione.

L’audit è pronto da oltre un mese ed è sul tavolo della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie del DSS. Il contenuto dell’intero dossier è top secret. Si tratta di documenti sui quali c’è parecchia attesa. Ricordiamo che sull’intera vicenda delle molestie sessuali e mobbing in casa Unitas ci sono in Governo due interpellanze inoltrate dal deputato Marco Noi.

Ora però i soci e i volontari Unitas, che hanno già hanno firmato lo scorso marzo la richiesta di dimissioni dei Comitati direttivi di Unitas, fremono e chiedono di poter visionare l’audit «che è stato allestito sotto la responsabilità del DSS, che così facendo ha estromesso la dirigenza di Unitas da qualsiasi forma di controllo sul documento, proprio perché è anche l’agire e il non agire dei vertici di Unitas ad essere oggetto dell’audit allestito dagli avvocati Raffaella Martinelli e Stefano Fornara».

Come si ricorderà i soci Unitas avevano chiesto le dimissioni dell’intero comitato dell’associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana, nonché dei membri delle due fondazioni “Tarcisio Bisi e Anita Gaggini” ed “Emma ed Ernesto Rulfo” legate alle attività di Unitas. «Alla nostra lettera del marzo scorso - fanno notare i soci - era stato risposto che, prima di prendere qualsiasi decisione, si sarebbe dovuto attendere il risultato dell’audit. Sono trascorsi nove mesi, l’Audit è stato allestito e consegnato, e noi utenti ciechi e ipovedenti di UNITAS, siamo ancora nella stessa situazione che, inutile dirlo, è parecchio scomoda».

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COMMENTI
 

Pledoc 1 anno fa su tio
Per reati di questo tipo ci vorrebbe una deroga alla privacy in modo da poter pubblicare foto e nome del colpevole su tutti i giornali!

dan007 1 anno fa su tio
Certo che lasciare in giro questo mostro e un aberrazione
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