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CANTONELe molestie dentro Unitas finiscono nel vicolo della prescrizione

15.03.22 - 10:14
Troppo tempo trascorso dai fatti segnalati alla Polizia e la Procura decide per il "non luogo a procedere"
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Le molestie dentro Unitas finiscono nel vicolo della prescrizione
Troppo tempo trascorso dai fatti segnalati alla Polizia e la Procura decide per il "non luogo a procedere"

TENERO - Si arena sullo scoglio del troppo tempo trascorso dai fatti la vicenda delle presunte molestie compiute da una persona che era ai vertici di Unitas. La procuratrice pubblica Valentina Tuoni, come riferisce oggi laRegione, ha predisposto un decreto di non luogo a procedere.

Il caso, di cui abbiamo riferito nelle scorse settimane, ha preso avvio da una serie di testimonianze, soprattutto donne, che puntavano il dito contro i comportamenti di una figura di peso all’interno dell’Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana. 

E in un vicolo cieco, almeno dal profilo penale, finisce il tutto alla luce del fatto che gli episodi più recenti risalgono al periodo tra il 2017 e il 2019. Troppo lontani visto che, per legge, l’accusa di contravvenzione contro l’integrità sessuale va promossa entro tre mesi dai casi specifici.

Altre decisioni rimangono invece sul tavolo del Dipartimento della sanità e socialità, che aveva segnalato la vicenda alla Polizia cantonale. Unitas è infatti legata al Cantone da alcuni contratti di prestazione.

Ad esprimersi è anche il consigliere di Stato Manuele Bertoli, che in passato è stato direttore e vicepresidente di Unitas. «Non sono mai stato informato e non sono a conoscenza diretta di casi di molestie. Escludo vi siano stati casi di mobbing quando io ero direttore» da detto il direttore del DECS.

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