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Benzina meno cara «ma non durerà»

L'ing. Pietro Lurati, Responsabile marketing Euro Service: «Chiuderà una importante raffineria. Il prezzo tornerà su».
Foto TiPress
Benzina meno cara «ma non durerà»
L'ing. Pietro Lurati, Responsabile marketing Euro Service: «Chiuderà una importante raffineria. Il prezzo tornerà su».
LUGANO - L'illusione di un lento ritorno al passato durerà probabilmente ancora qualche settimana, poi i numeri girevoli dei cartelli dei prezzi torneranno a essere nuovamente impietosi: ne è convinto l'ingegner Pietro Lurati, responsab...

LUGANO - L'illusione di un lento ritorno al passato durerà probabilmente ancora qualche settimana, poi i numeri girevoli dei cartelli dei prezzi torneranno a essere nuovamente impietosi: ne è convinto l'ingegner Pietro Lurati, responsabile marketing Euro Service, che affida la fondatezza delle sue certezze a un'anticipazione: «Sta per chiudere una importante raffineria di là dal confine da cui molti distributori svizzeri si riforniscono. Il prezzo tornerà a salire».

Sempre una partita persa - Fine della parentesi del lieto listino con benzina venduta sotto i due franchi: per Lurati, d'altronde, anche il momentaneo decremento di prezzo non cambia il teatro di scena che - per gerenti e proprietari di stazioni di servizio - propone un recitato sempre abbastanza drammatico. «Se scende di qua, il prezzo si abbassa anche in Italia - afferma - con quello scarto di 37-40 centesimi al litro è sempre partita persa». 

Gli svizzeri continuano a preferire i benzinai italiani - Niente. Lurati non vede mutamenti che possano invertire la rotta: «Scossoni non ce ne sono stati. Se vuole farmi dire che è aumentato il flusso degli automobilisti che si fermano da noi solo perché è sceso un po' il prezzo la devo deludere: tutto come prima o quasi».

Tradotto: le auto tirano dritte verso il confine e prediligono sempre i benzinai italiani. Ma le ragioni di questo calo di prezzo? «Beh, come in tutte le questioni economiche siamo soggetti alle oscillazioni invisibili dei mercati - spiega - a fase acuta ne segue una decrescente. E poi l'euro debole e se vuole persino le votazioni». Le votazioni? «Sì, con l'esito elettorale che guardando ai numeri darà stabilità al Paese confinante, anche i mercati hanno reagito e reagito bene. Se un paese è stabile, anche la sua economia lo è». 

Il quadro non cambia e il ribasso diventa subito rialzo, da 1.92 a 1.95 - Stabilità, anche di prezzo, quello che dovrebbe garantire una fase di ribasso: ma la realtà è ben diversa. Quell'uno e novantadue al litro è diventato già uno e novantacinque. Basta fare due chiacchiere con Simone Tettamanti, proprietario della stazione BP di Pizzamiglio Vacallo: «Guardi ho appena messo giù il telefono per lamentarmi con la compagnia - rivela - come è possibile che a Magliaso siamo a uno e ottantadue. E qui da uno e novantadue andiamo a uno e novantacinque. Il quadro per noi è sempre lo stesso, anzi devo dirle che peggiora: prima facevo duemila litri al giorno, oggi mi fermo a mille e cinquecento». Il ritorno a una qualche parvenza di passato appare una missione davvero quasi impossibile. 

 

 

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