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LUGANOGli aerei russi hanno lasciato Lugano

11.03.22 - 17:30
Prima della guerra ne atterravano 4-5 a settimana. Il direttore Pedrioli: «Nessun velivolo è stato bloccato»
tipress
Un aereo in decollo da Lugano (immagine illustrativa).
Un aereo in decollo da Lugano (immagine illustrativa).
Gli aerei russi hanno lasciato Lugano
Prima della guerra ne atterravano 4-5 a settimana. Il direttore Pedrioli: «Nessun velivolo è stato bloccato»

LUGANO - I super-jet degli oligarchi aspettano a terra tempi migliori. All'aeroporto di Basilea sono sei, un altro è fermo a Ginevra: aerei privati di grandi magnati, come Roman Abramovich o Viktor Vekselberg, o di compagnie russe come Lukoil. Bloccati dal divieto di decollo - ha riferito nei giorni scorsi la SRF - o dalle sanzioni anti-Putin decise dal governo. 

Anche da Lugano erano soliti transitare aerei privati provenienti da Mosca, fino allo scoppio della guerra in Ucraina. Da allora però sono spariti, e sulle piste o negli hangar di Agno al momento non ci sono velivoli russi bloccati per decisione dell'Ufficio federale dell'aviazione civile. «Con l'introduzione delle sanzioni è stato interrotto ogni collegamento» ha spiegato a tio.ch/20minuti il direttore di LuganoAirport Davide Pedrioli.  

Prima della crisi erano 4-5 a settimana i voli commerciali privati Lugano-Mosca. «Rappresentavano una minima parte del traffico aereo nel nostro scalo, su una media di circa 150 voli a settimana» spiega Pedrioli. Il traffico privato è aumentato ad Agno negli ultimi due anni: gli utili di Lugano Airport sono passati da 450mila franchi nel 2020 a 750mila nel 2021. «La crisi ucraina finora ha inciso poco per quanto ci riguarda. Dispiace comunque per un certo numero di visitatori che sono venuti meno, e che viaggiavano principalmente per affari». 

La dimensione ridotta di questi scambi spiega perché sulle piste luganesi non è rimasto "intrappolato" nessun super-jet russo, a differenza di centri più grandi come Basilea e Ginevra. «Secondo le disposizioni vigenti, deve essere bloccato ogni velivolo immatricolato in Russia o Bielorussia» sottolinea Pedrioli. «Il blocco non riguarda gli aerei immatricolati in altre ex repubbliche sovietiche, o intestati a società in cui la quota di proprietà russa è minoritaria».

In ogni caso gli aerei degli oligarchi presenti negli scali svizzeri - a differenza degli yacht russi fermati nei porti europei nei giorni scorsi - non verranno sottoposti a sequestro. Berna ha deciso di "congelare" i beni mobili e immobili delle persone sanzionate: una differenza formale - il congelamento è temporaneo e salvaguarda il diritto di proprietà - che potrebbe aver spinto ad esempio il proprietario del Chelsea a spostare a Basilea uno dei suoi Boeing personali  che fino a fine febbraio si trovava a Londra. Le dimensioni di questo "yacht dei cieli", in ogni caso, gli avrebbero impedito di atterrare a Lugano (che può accogliere al massimo un Airbus 220). 

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