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Effetto Covid, sale la "curva dei cani"

Impennata di animali da compagnia negli ultimi 18 mesi. Besomi: «Temo che si riempiranno i canili»
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Effetto Covid, sale la "curva dei cani"
Impennata di animali da compagnia negli ultimi 18 mesi. Besomi: «Temo che si riempiranno i canili»
Alcune controindicazioni in questa corsa al "pet" iniziano a farsi vedere: «In 5 mesi abbiamo trovato 7 cani senza microchip»
LUGANO - C'è un'altra curva, oltre a quella dei contagi, che ha subito un'impennata nell'ultimo anno e mezzo. Complici forse il lockdown e il conseguente isolamento, ma probabilmente anche il maggior tempo libero regalato dallo smart working, ...

LUGANO - C'è un'altra curva, oltre a quella dei contagi, che ha subito un'impennata nell'ultimo anno e mezzo. Complici forse il lockdown e il conseguente isolamento, ma probabilmente anche il maggior tempo libero regalato dallo smart working, o ancora la necessità di colmare qualche carenza affettiva, l'acquisto di animali da compagnia ha visto registrare un sostanziale aumento da inizio 2020 ad oggi. 

«Crescita impressionante» - «Un'impennata vera e propria, direi impressionante» conferma Emanuele Besomi, presidente della SPAB. La sua non è una sensazione, i dati sono sufficientemente eloquenti. Basta andare sulla pagina di identitas.ch (la società che tiene traccia di tutti i microchip in Svizzera) per constatarlo.

Dal 2016 al 2020 l'incremento di cani in Svizzera è costante. In media circa 6 mila l’anno. Poi il boom. «Dal gennaio 2020 al gennaio 2021 ne sono stati registrati ben 13’212. Quasi 6 mila solo negli ultimi mesi».

«Speriamo non finiscano nei canili» - I cantoni di Zurigo e il Ticino sono le aree in cui la curva è maggiormente accentuata. «Siamo passati da una media di 600 cani l’anno - sottolinea Besomi - a 800 solo negli ultimi sei mesi». «L'effetto Covid, insomma - aggiunge -. Il problema è che, passato questo periodo pandemico, gli animali resteranno. Spero di sbagliarmi, ma temo che ci ritroveremo con un mucchio di cani nei canili». 

Troppi cani senza chip - Alcuni risultati in negativo di questa frenetica cosa all’animale domestico iniziano a intravedersi. «Nei primi cinque mesi dell'anno abbiamo già trovato 7 cani senza microchip. Non era mai successo. Negli scorsi anni era tanto se ne trovavamo uno o due».

Abbandonati? Besomi lo esclude: «Più facilmente sono cani scappati che non vengono recuperati perché irregolari. Abbiamo un pitbull grigio, ad esempio, che è bellissimo. È stato trovato in centro Lugano senza chip, ce l’abbiamo in stallo da circa 2 mesi». Il presidente della SPAB fa notare un dettaglio non da poco: «Questi sono cani che non rientrano nella statistica a cui abbiamo accennato. E credo che non siano pochi». 

Secondo Besomi in Ticino almeno un 5% di cani presenti sul territorio non sono regolarmente iscritti nella banca dati Svizzera. Quelli ritrovati finiscono così nei rifugi, in attesa di un nuovo proprietario. Ma non sempre è semplice trovarlo. «Specie se fanno parte della lista delle 30 razze soggette ad autorizzazione di detenzione. Il loro possesso richiede tutta una serie di corsi preventivi e delle misure precise da adottare in casa per evitarne la fuga».

Pensioni: «Affidatevi a persone preparate» - Ovviamente il mercato del pet sta giovando di questa corsa al pelosetto. E, in stagione estiva, ne traggono enorme vantaggio le pensioni disponibili sul territorio. «Ovvio, il suggerimento è quello di affidarsi a chi è preparato. Solo due giorni fa abbiamo dovuto recuperare due cani sfuggiti ad altrettanti dog-sitter». 

In questo senso la SPAB è attrezzatissima. «Stiamo ultimando i lavori alla nuova struttura di Gorduno-Gnosca, che tra le altre cose funge da pensione per cani, gatti e piccoli animali. Abbiamo molti clienti abituali, anche grazie a loro riusciamo a sostenere le spese e gestire la società».

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