«Docente licenziato, stupiti dalla rapidità del Consiglio di Stato»

Le dichiarazioni dell'avvocato dell'insegnante protagonista del festino alle medie. Il 40enne invece per ora non parla.
«Il mio cliente – afferma il legale – si ritrova senza lavoro con effetto immediato dopo oltre 13 anni di apprezzata attività».
LOCARNO - Gli è stato consigliato di non esporsi pubblicamente. Forse lo farà più avanti. Risponde gentilmente alla sollecitazione di Tio/20Minuti, il docente 40enne licenziato in tronco dopo il famigerato festino nella notte tra giovedì e venerdì alle scuole medie 1 di Locarno con l'influencer milanese Davide Lacerenza. Decide però di non rilasciare dichiarazioni ufficiali. La notizia del suo esonero, sancito nella mattinata di mercoledì dal Consiglio di Stato, è ancora troppo fresca.
Di colpo senza impiego – L'insegnante di italiano e storia si ritrova dunque di colpo senza impiego. Anche Carlo Borradori, suo avvocato, è di poche parole. Ma qualcosa dice: «Il mio cliente si trova in una situazione grave, si vede licenziato con effetto immediato dopo oltre 13 anni di apprezzata attività».
Una vicenda grottesca – Ed effettivamente l'aggettivo "apprezzata" non è messo lì a caso. Il docente in questione sarebbe noto per avere un animo festaiolo e per essere un po' sopra le righe. Ma anche per le sue qualità e per il suo buon rapporto con i ragazzi. Quanto accaduto con Lacerenza, dunque, assume ancora più contorni grotteschi.
Perché lo ha fatto? – Sarebbe stato importante capire come mai quella sera il 40enne ha deciso di aprire le porte della scuola in cui insegnava a un personaggio con pochi scrupoli e con migliaia di follower sui social. Come ha fatto a non rendersi conto che stava commettendo qualcosa di estremamente grave, consentendo tra l'altro a Lacerenza (e a chi si trovava con lui) di filmare e pubblicare tutto?
«Decisione emessa in tempi brevissimi» – Carlo Borradori avrebbe comunque voluto che ci si prendesse più tempo per analizzare la situazione. E non lo nasconde. «Mi sento unicamente di aggiungere – riprende il legale – che siamo stupiti della tempistica brevissima con la quale il Consiglio di Stato ha emesso la sua decisione».




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