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CANTONEGobbi: «Supporto e sopportazione vengono meno. La gente vuole libertà»

08.02.21 - 14:17
Da qui l'intenzione del Governo di scrivere a Berna. «Arrivano le vacanze e la primavera. Cresce la voglia di uscire».
tipress (archivio)
Gobbi: «Supporto e sopportazione vengono meno. La gente vuole libertà»
Da qui l'intenzione del Governo di scrivere a Berna. «Arrivano le vacanze e la primavera. Cresce la voglia di uscire».
Qualcosa in vista per le attività all'aria aperta: «Pensiamo alle piste da sci. Ma ancora non c'è niente di sicuro».

BELLINZONA - Allentamenti in vista? Per il momento non se ne parla. Indiscrezioni in tal senso sono state avanzate domenica dai giornali d'oltre Gottardo e lo conferma, suo malgrado, anche il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi. «Sembra che il Consiglio federale non abbia in previsione delle riaperture o degli allentamenti già con il primo di marzo, ma ci sarebbe piuttosto l'intenzione di spostarle più in avanti nel tempo», ammette ai microfoni di Radio Ticino.

Il fatto che, in questo senso, non siano stati considerati i dati dei cantoni virtuosi fa storcere il naso a Gobbi: «Voler continuare con questa stretta non è giustificato. C'è sì un amento di casi in Romandia, ma se guardo al Ticino o alla Svizzera tedesca la situazione è sotto controllo nonostante le nuove e più contagiose varianti».

Il direttore del Dipartimento della istituzioni guarda anche a cosa succede oltre confine: «Basta leggere la cronaca lombarda e italiana per vedere la voglia delle gente di poter ritornare a una certa normalità, alla possibilità di socializzare. Perché, se è vero che siamo disposti a sottostare a delle limitazioni, quello che manca di più è proprio questo aspetto di socializzazione».

Dal Governo federale, tuttavia, non sembrano arrivare segnali circa la volontà di trovare accordi caso per caso. «Non siamo stati consultati. Per questo motivo abbiamo intenzione di preparare una presa di posizione. Vogliamo far capire che le misure, per essere attuate e rispettate devono essere supportate e sopportate da parte della popolazione». «Da un lato - prosegue Gobbi - il supporto comincia a mancare perché a fronte di una diminuzione costante dei casi e anche delle ospedalizzazioni si resta fortemente limitati nelle proprie libertà. Dall'altro viene meno anche la sopportazione. Le giornate si allungano e con l'avvicinarsi della primavera inizia ad esserci il bisogno di maggiori libertà».

Secondo il presidente del Governo ticinese, tuttavia, non è solo il Ticino ad essere dimenticato: «Lo sono tutti quei territori che stanno registrando degli andamenti positivi e che hanno la necessità di tornare a un certo livello di normalità. Penso ai nostri colleghi grigionesi che, proprio nell'ottica di gestire bene il periodo delle festività natalizie, hanno voluto anticipare la chiusura di bar e ristoranti in maniera totale, restando poi scottati con una Confederazione che non ha permesso loro di riaprire nel periodo natalizio».

Per Gobbi, in ogni caso, è solo questione di tempo: «I vaccini stanno iniziando a dare i frutti attesi. I decessi sono calati, lo si vede anche nelle case anziani». Quindi conclude pensando alle festività in arrivo: «Se vogliamo ipotizzare un prossimo allentamento, lo immaginiamo riferito alle attività all'aria aperta, penso alle piste da sci. Ma è tutto ancora da decidere».

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