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CANTONEGalleria del Ceneri: non per tutti è un gran giorno

04.09.20 - 15:30
I rappresentanti di alcuni pariti di sinistra hanno manifestato oggi contro le ingiustizie vissute dagli operai.
POP - Ticino
Galleria del Ceneri: non per tutti è un gran giorno
I rappresentanti di alcuni pariti di sinistra hanno manifestato oggi contro le ingiustizie vissute dagli operai.
«Erano costretti a turni di lavoro massacranti e illegali, forzati a rimanere in galleria per ore senza pause e mangiando un panino senza smettere di lavorare».

CAMORINO - Sfruttamento e intimidazioni. Questo viene riportato dalle testimonianze di alcuni operai della galleria di base del Ceneri che, tra l’estate 2017 e l’estate 2018, hanno contribuito alla posa dei binari.

Per la mobilità ticinese, oggi è un giorno importante e i partiti di sinistra hanno voluto ricordare le condizioni di lavoro che hanno dovuto affrontare i lavoratori. Si tratta del Partito operaio e popolare, Partito Socialista, Verdi, Partito Comunista, Forum Alternativo, Giovani Socialisti e Giovani Verdi. Il loro intento è di smuovere le autorità giudiziarie ticinesi per portare avanti velocemente l’inchiesta e nel contempo evitare che queste situazioni si ripresentino nei prossimi grandi cantieri ticinesi.

Numerosi operai hanno denunciato le ditte italiane CGF e GEFER (che fanno parte del gruppo Rossi che ha sede a Roma) per terribili condizioni di lavoro. Secondo i loro racconti, sarebbero stati costretti a turni di lavoro massacranti e illegali, forzati a rimanere in galleria per ore senza pause e mangiando un panino senza smettere di lavorare.

Alcuni sarebbero stati vittime di caporalato avendo dovuto versare parte del salario a chi gli aveva trovato lavoro. Altri ancora si sono visti decurtare buona parte del salario con il pretesto di adeguarlo ai salari dei loro paesi di origine. Tutto questo malgrado nel settore sia in vigore un Contratto collettivo decretato dal Consiglio Federale di obbligatorietà generale, voluto anche per impedire la concorrenza sleale.

«Anche questa importante opera è stata costruita da mani straniere, come sempre è stato per le grandi opere infrastrutturali in Svizzera da quasi due secoli», affermano i partiti nel comunicato. «Oggi però non è possibile festeggiare senza ricordare – oltre ai morti e ai feriti – quanto sia costata, in termini umani, la costruzione di questa grande opera. Soltanto con una reale presa di coscienza delle Autorità e della popolazione potremo sperare di mai più assistere a tali situazioni».

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