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CANTONELotta al Parkinson: buone notizie Made in Ticino

18.08.20 - 10:17
Una ricerca condotta nella Svizzera italiana potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un test precoce
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Lotta al Parkinson: buone notizie Made in Ticino
Una ricerca condotta nella Svizzera italiana potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un test precoce

LUGANO - Buone notizie per la lotta contro il Parkinson: analisi condotte nei laboratori della Svizzera italiana potrebbero consentire lo sviluppo di un test precoce della malattia. Si tratta di una ricerca congiunta Cardiocentro-Neurocentro EOC, pubblicata dalla rivista dell'Accademia americana di neurologia.

Oggi la diagnosi della malattia di Parkinson avviene nella fase avanzata delle sue manifestazioni cliniche, un limite che ne condiziona in modo importante l’approccio terapeutico. L’analisi degli esosomi nel plasma – è quanto dimostrato dagli studi condotti nei laboratori della Svizzera italiana – potrebbe aprire la strada a un test precoce della malattia, in uno stadio in cui è già in atto il processo infiammatorio che la origina. Si tratta, sottolineano i ricercatori, di un approccio rivoluzionario alla diagnostica della malattia di Parkinson. È inoltre una metodica assolutamente non invasiva, indolore e di basso costo, in quanto necessita di un semplice prelievo di sangue periferico.

La ricerca è stata resa possibile da una stretta collaborazione tra i laboratori di ricerca del Neurocentro dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) e del Cardiocentro Ticino – istituti entrambi direttamente coinvolti nell’offerta formativa della Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana (USI). Nello specifico, lo studio è oggetto del lavoro di tesi di Elena Vacchi, studentessa dottorale in Neuroscienze dell’USI, e di Jacopo Burrello, studente dottorale in visita dall’Università di Torino presso il Cardiocentro Ticino.

La collaborazione in rete - «Al di là del valore scientifico della ricerca e della nostra soddisfazione per il riconoscimento – sottolinea il dottor Alain Kaelin, direttore medico e scientifico del Neurocentro EOC e professore ordinario all’USI – credo che sia importante riflettere sul valore aggiunto di una sinergia tra campi di ricerca apparentemente distanti: l’ambito neurologico e quello cardiovascolare, che tuttavia riescono a trovare sviluppi originali e molto interessanti nel confronto quotidiano e trasparente dei rispettivi lavori, una condizione che si è positivamente realizzata in questi ultimi anni nei nostri laboratori comuni di Taverne».

Lo studio intitolato “Immune profiling of plasma-derived extracellular vesicles identifies Parkinson disease”, pubblicato lo scorso 12 agosto su Neurology: Neuroimmunology & Neuroinflammation, rivista dell’American Academy of Neurology (AAN, Accademia americana di neurologia), è stato condotto congiuntamente dal gruppo di ricerca Parkinson diretto dalla PD. Dr.ssa med. Giorgia Melli e dal Prof. Dr. med. Alain Kaelin presso il Laboratorio di Neuroscienze Biomediche (LBN) del Neurocentro EOC a Taverne e dal gruppo di ricercatori del Cardiocentro Ticino diretto dal PD Dr. Lucio Barile in collaborazione con il Prof. Giuseppe Vassalli.

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