I numeri, estratti dal rapporto 2019, conteggiano 559 interventi d'urgenza e 28'968 ore di servizio per il Centro soccorso del Mendrisiotto
MENDRISIO - È stato un primo anno di fuoco, acqua e altri elementi (chimici) quello vissuto dal Centro di soccorso del Mendrisiotto, nato dall'unione - avvenuta esattamente 365 giorni or sono - dei Corpi pompieri di Mendrisio e Chiasso. 559 interventi d'urgenza. 28'968 ore di servizio e 103'608 chilometri percorsi (per la rispettabile media mensile di 8'853). Questi sono i numeri principali delle attività svolte nel 2019 - e presentati oggi in conferenza stampa - dal Comandante Corrado Tettamanti. Tanti pure gli interventi degni di nota compiuta dai militi e citati nel rapporto.
Uno di questi, era il 21 dicembre 2019, fu eseguito per contenere un grosso allagamento avvenuto un’azienda privata. L'acqua. Poi è stato turno degli elementi chimici con due interventi: il primo avvenuto il 13 settembre per una reazione chimica andata fuori controllo presso un'azienda di metalli preziosi e il secondo per uno sversamento di una cisterna ferroviaria, verificatosi in ottobre.
Dopo acqua e chimica, ecco il fuoco. Nel rapporto, tra gli altri, emergono infatti tre incendi di grossa portata che hanno dato parecchio filo da torcere ai militi del Mendrisiotto: Il primo è divampato in un bosco, il secondo ha ridotto in cenere un'abitazione, mentre il terzo ha devastato il silos di una falegnameria di Balerna.
Il comune dove i militi sono stati piu allertati è stato Mendrisio. Il 52% degli interventi è stato svolto di giorno, il 28% nel fine settimana e il 20% durante la notte.
Il parco macchine, formato da 33 veicoli e 23 rimorchi, è stato arricchito lo scorso anno da una nuova autobotte pesante all'avanguardia (modello Scania) che può trasportare 3'000 litri d’acqua e 300 di schiuma leggera.