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LUGANO / BELLINZONA

Rosario negato: Helvetia Christiana ricorre al Consiglio di Stato

L’associazione si è rivolta al Governo dopo il rifiuto incassato dall’Esecutivo luganese agli inizi di maggio
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Rosario negato: Helvetia Christiana ricorre al Consiglio di Stato
L’associazione si è rivolta al Governo dopo il rifiuto incassato dall’Esecutivo luganese agli inizi di maggio
BELLINZONA - È partito all’indirizzo del Consiglio di Stato il ricorso - articolato su sette pagine - dell’associazione Helvetia Christiana contro la decisione del Municipio di Lugano che, agli inizi di maggio, ha negato il permess...

BELLINZONA - È partito all’indirizzo del Consiglio di Stato il ricorso - articolato su sette pagine - dell’associazione Helvetia Christiana contro la decisione del Municipio di Lugano che, agli inizi di maggio, ha negato il permesso per la recita di un Rosario in una piazza del centro città per esprimere il proprio dissenso contro il Gay Pride.

Un gesto - spiega l’associazione in una nota - alimentato in primis dalla «carente motivazione» dell’Esecutivo luganese, che ha liquidato la questione «in quattro righe stringate», non rispettando «la giurisprudenza in merito».

«L’Esecutivo - prosegue Helvetia Christiana - si è infatti scordato che nell’ipotesi in cui la persona richiedente agisca nell’esercizio dei diritti costituzionali, come la libertà di espressione e di religione, esiste un “diritto condizionale” all’uso di una piazza». L’autorizzazione può essere negata in caso di importanti ragioni di sicurezza. Ragioni che in questo caso - precisa l’associazione - il Municipio «non ha mai messo in evidenza».

Respingendo infine ogni accusa di razzismo e omofobia, Helvetia Christiana si è inoltre detta sorpresa «che sia proprio un Comune a maggioranza leghista ad allinearsi in modo esplicito al cosiddetto “pensiero unico”, denigrando coloro che non la pensano ugualmente, e adottando metodi di cui loro stessi lamentano di essere sistematicamente vittime».

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