Corner annuncia utili record. Ma negli ultimi mesi i licenziamenti non sono mancati nemmeno nell'istituto «più solido della Svizzera».
LUGANO - Licenziare, ma senza ammetterlo. Settimana scorsa, i dipendenti di Corner Banca hanno sussultato all'ennesima buona notizia – un record di utili di 56,3 milioni nel 2017 – annunciata dai vertici dell'istituto luganese. Alcuni hanno storto il naso. Nel lungo elenco dei risultati positivi, il comunicato non menziona una serie di licenziamenti decisi dalla banca negli ultimi mesi.
La lista dei nomi - Abbiamo messo insieme i nomi di tredici dipendenti lasciati a casa nel 2017, tutte persone residenti in Ticino: ma il numero totale potrebbe arrivare alla ventina. Al loro posto, stando a informazioni dirette raccolte da tio.ch/20minuti, la banca avrebbe assunto almeno in parte giovani alle prime armi o frontalieri. La ricerca di nuovi dipendenti l'anno scorso è rimbalzata perfino su portali di annunci d'oltre confine. Sui licenziamenti dei loro predecessori invece, la banca non è così prodiga di informazioni.
La clausola del domicilio (tolta) - Abbiamo chiesto dei chiarimenti numeri alla mano sulle strategie dell'istituto: fino a un anno fa, ad esempio, ai neo-assunti stranieri veniva chiesto – tassativamente – di portare il domicilio in Ticino. Non è più così? E perché? Alle richieste di conferma, una portavoce ha risposto con un no comment: «Rispondere a domande formulate in base a fonti a noi ignote non rientra nella politica del nostro istituto».
Stress e burn-out - Abbiamo contattato anche diversi lavoratori, alcuni con ruoli di responsabilità. Tutti hanno timore ad esporsi; parlano di una riorganizzazione interna «turbolenta» che ha causato stress, licenziamenti, dimissioni e due casi di burn-out. Secondo alcuni il problema sarebbe circoscritto e rientrerebbe nel «normale turn-over». Altri raccontano di esser stati lasciati a casa «senza troppe spiegazioni» né richiami o preavvisi: i licenziamenti non sarebbero stati giustificati «sulla base di errori o obiettivi non raggiunti» affermano.
Segnalazioni al sindacato - Dal canto suo l'Associazione ticinese degli impiegati di banca (Asib) conferma di avere ricevuto «alcune segnalazioni» da parte di dipendenti licenziati e invita gli altri a farsi avanti. La segretaria Natalia Ferrara non si sbottona ma spiega di avere «chiesto dei chiarimenti all'istituto in merito alle strategie sul personale». Proprio l'anno scorso la banca si è ritirata dal contratto collettivo del settore bancario. Un caso?