Gli angoli più nascosti dello storico collegio Sant'Anna
Emozioni dal passato: Alessandro e Danilo Ligato, ex allievi dell'istituto mesolcinese, concretizzano la mostra fotografica "A memoria"
ROVEREDO – Quel vecchio collegio era il posto in cui aveva trascorso la sua adolescenza. Prima del suo abbattimento, Alessandro Ligato ha avuto l'intuizione di entrare in quegli spazi con la macchina fotografica in pugno. E di immortalare gli angoli più nascosti del Sant'Anna, di Roveredo Grigioni. Era l'autunno del 2012. A oltre cinque anni di distanza, Alessandro, in collaborazione con il fratello Danilo, realizza il suo sogno. Una mostra, intitolata "A memoria" dedicata a un luogo storico della Mesolcina.
L'inaugurazione della mostra è prevista per sabato 17 marzo a partire dalle 17 presso la Residenza Sant’Anna a Roveredo. L'esposizione sarà aperta per tre weekend: 17-18 Marzo / 24-25 Marzo / 7-8 aprile dalle ore 10.30 alle 17.00. In altri orari è visitabile, previo appuntamento, scrivendo a alessandro.ligato@gmail.com.
Ma come si è arrivati a questa iniziativa? Alessandro lo racconta spontaneamente. «Negli anni in cui ho frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, ho fotografato minuziosamente più di 200 edifici abbandonati, situati in quattro regioni dell’Italia del nord e in Ticino. Fino ad allora il mio intento era semplicemente quello di documentare qualcosa che di lì a poco sarebbe sparito. E di realizzare una sorta di mappatura della memoria: documentare i luoghi dimenticati e destinati alla distruzione per conservarne il ricordo».
Poi, però, qualcosa cambia. Subentra un elemento nuovo. «Quando anni fa ho saputo del progetto di demolizione del Collegio Sant’Anna, mi sono precipitato per fotografarlo. Fra le mura di quella che, tra gli anni '80 e '90, fu anche un po’ la mia scuola, ho vissuto un'esperienza di sospensione temporale. Nonostante lo stato evidente di usura del collegio, ho avuto la sensazione di averlo lasciato da poco per la prima volta. Ho così fotografato gli spazi della mia personalissima memoria».
In un angolo, tra un’accozzaglia di oggetti destinati al macero, Alessandro trova alcune scatole contenenti circa seicento negativi che raccontano momenti di vita del collegio a partire dagli anni ’60. «Ho in quel momento deciso che questo passato avrebbe dovuto essere condiviso con la popolazione che ha vissuto la storia di questo luogo, realizzando un lavoro sulla memoria personale e collettiva».
Così nasce la mostra “A Memoria”, un progetto che trae la sua forza dai negativi straripanti di visi e vite dell’archivio ritrovato da Alessandro. «E dai miei scatti fotografici degli spazi. Ma ancora di più dalla natura di entrambi: sono immagini salvate. Le une sono state tratte in salvo dal macero, mentre le altre sono reduci da un incendio che ne ha bruciate migliaia».
La dimensione sonora del progetto è curata da Danilo Ligato, fratello di Alessandro. L’allestimento è, invece, stato ideato e installato in collaborazione con Giacomo Meschini. «Lo spazio ci è concesso gentilmente da Fabiana Galli per Immogal. Questa mostra non avrebbe potuto concretizzarsi senza il sostegno della Promozione della cultura dei Grigioni / Ufficio della cultura e di chi, all’interno di questo ente, ha creduto all’importanza di realizzarla».



