«Ecco gli ultimi istanti di vita del collegio»
L’artista Alessandro Ligato è entrato nel glorioso Sant’Anna poco prima del suo abbattimento: «E ora vorrei restituire alla comunità quanto ho visto».
ROVEREDO (GR) - Uno scorcio della palestra, derelitta. Ringhiere arrugginite. Aule piene di polvere. Libri antichi abbandonati nella biblioteca dei religiosi. Sono scatti suggestivi quelli realizzati dall’artista mesolcinese Alessandro Ligato all’interno del glorioso Collegio Sant’Anna di Roveredo pochi giorni prima del suo abbattimento, nell’autunno del 2012. «Le foto - spiega Alessandro - ritraggono di fatto gli ultimi istanti di vita del collegio. Ora vorrei restituire queste immagini alla comunità. Cerco qualcuno che mi aiuti a organizzare un'esposizione pubblica».
Ghostbusters - Classe 1980, una laurea in cinema e fotografia a Brescia e Milano, e un cerchio che si doveva chiudere. Perché Alessandro è una specie di "ghostbuster" della fotografia. Solo che al posto di acchiappare i fantasmi, cattura istantanee all’interno di edifici storici abbandonati. «L’ho fatto nel nord Italia, ma anche nella Svizzera italiana. Dopo avere immortalato gli angoli più remoti di un centinaio di strutture e avere fatto decine di mostre, ho pensato di ritornare nel posto da cui sono partito, la scuola in cui, con mio fratello gemello Danilo, ho frequentato le elementari e le medie».
Un pezzo di storia - Un imponente edificio dell’opera don Guanella. Il Collegio Sant’Anna di Roveredo ha fatto la storia della Mesolcina. Dopo la sua chiusura, a metà degli anni Novanta, sono seguite infinite speculazioni. Fino all’acquisto da parte di tre imprenditori. «A un certo punto ho saputo che volevano abbatterlo per farci delle palazzine. Non ho perso tempo. Mi sono subito messo in contatto con i proprietari per farmi aprire le porte del Collegio».
Ricordi - Tra quelle mura per Alessandro riaffioreranno vecchi ricordi. «Mi ha colpito parecchio rivedere quegli spazi, così trasandati, abbandonati al loro destino. La cosa che più mi è rimasta dentro è la biblioteca dei preti. C’erano libri veramente antichi, uno era addirittura firmato da Saba. Spero che questo infinito patrimonio culturale non sia andato distrutto».
L’archivio segreto - I lavori di demolizione non sono ancora terminati, fatto curioso visto che il varo dell’operazione che porterà alla creazione di alcune palazzine risale a tre anni fa. Alessandro, intanto, vuole coronare il suo sogno. «Oltre ad avere scattato tante immagini, all’interno della scuola ho trovato un intero archivio fotografico che contiene centinaia di istantanee dei decenni passati».
Il progetto - Foto di gite scolastiche, ricreazioni, lezioni, attimi di vita del collegio con decine e decine di volti riconoscibili. «Penso che potrebbe davvero essere bello fare conoscere questo tesoro alla collettività. E per questo vorrei fare un appello alle autorità, affinché mi sostengano nell’allestire una mostra storica che potrebbe essere davvero importante per tutta la Svizzera italiana».



