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Il Cantone pubblica l’elenco degli istituti che possono godere della denominazione di Università
BELLINZONA - Sono solo quattro gli Enti Universitari riconosciuti in Ticino, due di carattere pubblico e due di carattere privato. Il Cantone dunque fa chiarezza sul confuso mondo di queli istituti che utilizzavano termini quali università, accademia, ateneo, politecnico, perr potersi accreditare come Istituti Universitari.
In vista della nuova Legge federale sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario svizzero (LPSU) che Il 1° gennaio 2015 entrerà in vigore il Cantone Ticino ha voluto adeguare la propria legislazione.
La riforma, entrata in vigore il 1° marzo 2014, ha rivisto le norme precedenti, che puntavano unicamente ad evitare la confusione tra i richiedenti privati dell’autorizzazione con quelli delle università pubbliche ticinesi, ovvero l’Università della Svizzera italiana e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.
Il nuovo articolo della legge cantonale prevede invece che solo istituti riconosciuti dalle leggi federali o accreditati dall’ente federale preposto possano usare le denominazioni protette. Questo allo scopo di contrastare il proliferare di sedicenti istituti universitari, o meglio di quegli enti che fino ad ora hanno vantato offerte formative di livello universitario, distribuendo titoli senza però fornire sufficienti garanzie di qualità.
Il Cantone cha pubblicato sul suo sito l’elenco delle università che possono realmente definirsi tale. Allo stato attuale, escludendo le università pubbliche riconosciute in base alle leggi federali e alla legge cantonale citata, unicamente due enti universitari privati hanno ricevuto l’autorizzazione cantonale alla denominazione. Si tratta della Facoltà di Teologia di Lugano, accreditata dalla Conferenza universitaria Svizzera (CUS) in data 26 giugno 2013, e della Franklin University Switzerland di Sorengo, anch’essa accreditata dalla CUS in data 18 aprile 2013.
Agli altri enti che pubblicizzano formazione universitaria sul territorio ticinese senza la dovuta autorizzazione, l’autorità cantonale ha intimato di adeguarsi alla legge per evitare le sanzioni previste.
