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INTERVISTAChi si nasconde dietro la maschera di supereroe dei radar?

20.07.12 - 07:00
A colloquio con l'ideatore di Ticino Radar, il nuovo servizio di informazione appostamenti che sfrutta l'anonimato e le potenzialità dei social network.
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Chi si nasconde dietro la maschera di supereroe dei radar?
A colloquio con l'ideatore di Ticino Radar, il nuovo servizio di informazione appostamenti che sfrutta l'anonimato e le potenzialità dei social network.

TICINO. L’anno scorso Alessandro e Guendalina, gestori dell’applicazione per smartphone “Radar Ticino”, gettarono la spugna per le troppe limitazioni imposte dalla legge. Ma quella notte stessa, protetto dall’anonimato delle sue quattro mura e dei social network, qualcuno decise di raccogliere il testimone abbandonato. Stiamo parlando di Ticino Radar, un servizio simile al primo che cinguetta le segnalazioni via Twitter o Facebook. Ne parliamo con l’ideatore.

Hai una doppia personalità (reale e anonima), aiuti il popolo gratuitamente e sei mascherato da limite di 50 Km/h; le premesse per essere un supereroe ci sono, ma chi si nasconde dietro Ticino Radar?
“In fondo ognuno di noi ha un a doppia personalità: chi in chat, chi in Facebook, chi via Twitter; nel mio caso è semplicemente una precauzione necessaria onde evitare inutili minacce, problemi o intimidazioni. Tornando al supereroe...in fondo anche Batman era benvoluto dalla popolazione ma ricercato dalla polizia“.

Come è nata questa idea?
“L'idea è nata nel momento stesso in cui, il 5 novembre 2011, lessi: "Cari amici di Radar Ticino..." e appresi della loro chiusura. Mi ha urtato il fatto che venissero colpiti 2 ragazzi indifesi mentre altri servizi (a pagamento) potessero continuare tranquillamente a vivere. Quella notte stessa, nacque l'idea di @ticinoradar e qualche giorno più tardi prese vita“.

Spiegaci come funziona Ticino Radar:
“L'idea di base resta la stessa di Radar Ticino: quale miglior fonte d'informazione se non quella di chi si trova sulle strade? Questa volta però è amplificata dalla potenza di due Social Network come Twitter e Facebook“.

La tua è prevenzione o una sorta di ribellione alle imposizioni e alle autorità?
“Sicuramente un mix delle due. In primo luogo come prevenzione (traffico e incidenti) ma non nascondo che l'ubicazione di alcuni radar (dove non ci sono pericoli, in discese dove l'auto prende naturalmente velocità, nelle ore di punta su determinate tratte) sembra decisa con il chiaro intento di fare più contravvenzioni possibili...e questi vanno segnalati!“

Sul tuo profilo capeggia lo slogan "Slow down take it easy", sei forse un angelo barbuto vestito di bianco?
“Ho preso in prestito il motto proprio per dimostrare la chiara volontà di dare un carattere preventivo a @ticinoradar. L'idea che ticinoradar serva solo a prender meno multe non mi piace. L'angelo d’altronde è perfetto come immagine: protegge te, i tuoi nervi in caso di colonna ed ogni tanto... anche il borsellino“.

Ti chiami Ticino Radar ma troviamo informazioni di appostamenti in tutta la Svizzera; è perché i ticinesi infrangono i limiti ovunque si trovino?
“Questo è solo un problema tecnico che verrà presto risolto, @ticinoradar è pensato per servire solo il Canton Ticino“.

Esistono Ticino Radar e Radar Ticino RT: siete amici, concorrenti, fake o avversari? C'è posto per tutti e due?
“Da qualche giorno ho appreso l'esistenza di Radar Ticino RT e ho avuto alcuni contatti con loro. Ho cercato di spiegar loro che, per il bene del servizio, non è proficuo avere un doppione: gli utenti si vedrebbero costretti a seguire entrambi e verrebbe creata solo una gran confusione, cosa che creerebbe la dispersione dell'informazione. Vedremo nelle prossime settimane come si evolverà la situazione“.

Nella nuova legge "Strade sicure" sarà vietato segnalare le postazioni radar; la tua esistenza è dunque in pericolo?
“Non ho ancora approfondito in dettaglio la questione, anche perché mi sembra di capire che in questo caso bisognerebbe perseguire ogni singolo utente che notifica un radar su twitter. Comunque anche senza @ticinoradar basterebbe usare gli hashtag (tipo #ticinoradar) e l'effetto sarebbe quasi lo stesso (chiaramente l'efficacia sarebbe minore). Per farti un esempio per segnalare un radar basterebbe postare "Fulmini a ciel sereno a Manno #ticinoradar"; dubito ci siano gli estremi legali per perseguire l'autore; ma ripeto, la parte legale non l'ho ancora approfondita“.

Hai già avuto un incontro con le autorità?
“Nessun incontro per ora“.

Qual è il tuo lavoro di copertura? Giornalista come Klark Kent, fotografo come Peter Parker o precario come Paperino?
"Diciamo che il mio lavoro é molto vicino alle tecnologie in uso per @ticinoradar, quindi (spero) di riuscire a sfruttarle al meglio".

Hai già preso multe per eccesso di velocità?
“Considerando i numerosi chilometri che faccio in un anno direi molto poche, anche se spesso le ho prese nei famosi punti "per far cassetta". Di regola comunque ho il piede leggero sull'acceleratore (slow down take it easy)“.

Fra i tuoi following (persone che segui) c'è anche il Cane Peo: è perché ha fiuto per i radar?
“Lo sta sviluppando, ma il VERO motivo è che "Strade Sicure" non prevede sanzioni per i cani dunque, debitamente istruito, tutte le segnalazioni le faremo fare a lui“.

Ti seguono oramai più di 800 persone, chi sono?
“800 sono un bel campionario e c’è veramente di tutto, purtroppo la categoria degli attivi, cioè quelli che si prendono la briga di segnalare, è ancora poco popolata. Ma sono fiducioso, visto anche il lancio della webapp per le segnalazioni“.

Come sarà Ticino Radar nel futuro? Cosa ti aspetti?
“Sto navigando a vista per ora, ho un approccio reattivo agli eventi e sono sempre aperto ad ogni consiglio utile. Come detto ho reagito senza troppo riflettere alla notizia della chiusura (forzata) di Radar Ticino, e ora mi trovo in mano questo giocattolo che comincia a funzionare...vedremo! Da ultimo vorrei pubblicamente ringraziare tutti quelli che stanno aiutando @ticinoradar a crescere ed in particolare @SfrenzyChannel e il suo Blog“.

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