Passaporto biometrico, la rivolta dei fotografi: "Rischiamo di chiudere"

LUGANO - A meno di una settimana dal voto sul passaporto biometrico, l'appuntamento alle urne è per domenica 17 maggio, l'Associazione commercianti in fotogragia "chiede a tutti di votare NO al passaporto biometrico perché le modalità di attuazione previste comporteranno un ingente danno al settore". Marco Garbani, Presidente associazione commercianti fotografi sezione Ticino, rivela che "con l’introduzione di questo passaporto al momento della richiesta di rilascio, tutti i cittadini dovranno recarsi presso uno dei 7 centri preposti per far la foto e farsi prendere le impronte digitali".
Apprendistati a rischio - "È difficile quantificare il danno economico per la categoria -spiega Marco Garbani- ma a livello nazionale si può calcolare che un 10% dei commercianti in fotografia, tra i 600-700 a livello svizzero, rischierebbero di chiudere e con loro andrebbero persi anche diversi posti di apprendistato". Le spiegazioni forniteci da Garbani continuano: "in Ticino i membri dell'associazione sono una decina, ma i commercianti che forniscono questo servizio sono almeno il doppio". La presa di posizione dell'associazione, volta a difendere l'attività della categoria, va quindi a beneficio anche dei commercianti che hanno deciso di non aderirvi, precisa il Presidente dell'associazione. "La ventina di negozi presenti in Ticino che forniscono questo tipo di servizio sono distribuiti su tutto il territorio e la foto passaporto è una parte importante della nostra attività", spiega il presidente dell'associazione che in seguito precisa che l'importanza del servizio fornito travalica il solo aspetto economico pur sempre importante (il costo medio in Svizzera di una foto passaporto si aggira attorno ai 25 franchi). "Per i commercianti la foto passaporto rappresenta un'importante mezzo per avvicinare la clientela" rivela Garbani.
Passaporti americani sì, svizzeri no -"Oggi si parla del passaporto biometrico, un domani si potrà parlare anche della carta d'identità e dopo ancora del permesso per gli stranieri o per altri documenti" rivela Garbani sottolineando la preoccupazione della categoria. "Il danno economico che risentiremmo per l'introduzione del passaporto biometrico sarebbe una cifra ma in seguito questa potrebbe arrivare a diversi milioni" afferma ancora Marco Garbani rivelando in seguito la disponibilità di molti commercianti ad adeguarsi ai nuovi standard e rivelando un particolare forse poco noto. "In tutti i paesi limitrofi sono i fotografi a fare le foto per i passaporti biometrici e solo in Svizzera non sono autorizzati -prosegue Garbani-. Noi facciamo le fotografie per i passaporti americani, canadesi, italiani e germanici, potremo continuare a farle per loro ma non per i passaporti svizzeri".
Tra le critiche rivolte al nuovo sistema vi è anche l'obbligo imposto a tutta la popolazione di recarsi in uno dei sette centri abilitati alla scansione dell'immagine e delle impronte digitali. "Un'inutile perdita di tempo per i cittadini" afferma l'Associazione commercianti in fotogragia che sottolinea inoltre "il maggior dispendio di costi amministrativi" ritenuto ingiustificato per il settore pubblico.
red




