Cocaina, il tenente Orlando Gnosca: “Un problema poco visibile”
LUGANO - Difficile accorgersi dello stato fisico di un cocainomane - per lo meno all’inizio - del problema psicologico e mentale di cui soffre. Trasversale per ceti (la cocaina è consumata da gente apparentemente normale, insospettabile: professionisti, impiegati, giovani e operai) ma anche per luoghi: la polvere bianca nel Luganese gira infatti non solo in zone periferiche (via Besso), ma anche nei quartieri medio alti, dal centro città alle zone residenziali. “Semplicemente - sia per il tipo di stupefacente (la cocaina a differenza dell’eroina non genera fenomeni di vagabondaggio o clochardizzazione), sia per il tipo di quartieri - il commercio, ma soprattutto il consumo, sono meno visibili” spiega il Primo tenente Orlando Gnosca della Polizia Cantonale, da anni impegnato nella lotta alla droga e autore di un dossier “La droga dà i numeri” (2003).
Se si sfoglia il rendiconto 2007 nel settore della Polizia Cantonale, su 16.146 reati commessi, solo 2435 sono stati per consumo e spaccio di stupefacenti e se si approfondisce un po’ l’analisi dei dati, si scopre che spesso e volentieri sono coinvolte sostanze come l’eroina o la cannabis e meno la cocaina e che a essere pizzicati sono di solito gli spacciatori e non i consumatori. Per esempio, nell’operazione Caldo08 a essere colti in flagranza per commercio di coca sono 156 persone, soprattutto nordafricani, e pochi acquirenti. Se c’è chi acquista, c’è chi spaccia. Se dunque il consumo di cocaina è un fenomeno in espansione, come mai i numeri del rendiconto e le inchieste non supportano questa nascente tendenza? “I nuovi cocainomani hanno spesso e volentieri i soldi necessari per pagarsi questo vizio”- spiega Gnosca -“per questo non sempre devono commettere reati per ottenere denaro. Quindi è un sottobosco di persone che non appare in nessuna statistica se non quando incappa nelle maglie della giustizia”. Questo non sempre capita, visto che si consumano e comprano stupefacenti, cocaina in testa, direttamente in case private e non alla luce del sole. “A volte in un controllo della polizia nell’ambito della circolazione vengono fermati perché alla guida sotto influsso di sostanze e da qui possono partire delle nuove indagini. Come antidroga ci concentriamo soprattutto sui grandi spacciatori. Ad esempio attraverso le operazioni Caldo di questi ultimi anni, partendo da spacciatori di strada si puo’ riuscire a dar vita anche ad altre inchieste”.
Gnosca inoltre sottolinea come ci sia anche a volte “un preoccupante il passaggio da consumatore a spacciatore di cocaina. Il facile guadagno, l’interesse per gli ambienti che si possono frequentare, il fatto di diventare “richiesti”, porta sempre più persone a mettersi in questo mercato: queste sono situazioni che cominciano ad apparire in modo da iniziare a destare preoccupazione.”




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